CHI VOTIAMO? PERCHÈ? Proseguendo le mie riflessioni sui rappresentanti della politica italiana, ecco una domanda alla quale mi piacerebbe avere più risposte possibili.

Vista la ‘povertà’ della nostra classe politica, tendenza che non accenna a cambiare, quali ritenete che siano i motivi che spingono un cittadino a candidarsi per occupare un posto di amministratore pubblico in Comune, in Regione, in Parlamento?

Un contributo, un aiuto a rispondere, lo dà quanto sta succedendo con l’emergenza Coronavirus. Il governo ha ritenuto di stanziare 7 miliardi e mezzo per attenuare i danni che il virus sta causando alle imprese, alle famiglie eccetera. L’opposizione ha proposto testualmente: “Di miliardi ne servono almeno 30!”

È mai possibile una cosa del genere? A me appare come una grave mancanza di equilibrio che passa in secondo piano di fronte alla necessità di demonizzare l’avversario per ‘rubargli’ elettori. Invece di confrontarsi, almeno in un periodo così delicato come quello attuale.

La mia risposta ai motivi che spingono certe persone a candidarsi è squalificante. Ritengo infatti che ci siano pochissime persone (senza faccia tosta), come le mosche bianche, che ci provano con spirito altruistico e nobiltà d’animo ma poi si scoraggiano perché la risposta degli elettori (forse per i motivi che ho esposto nel mio precedente DisAppunto) finisce con il mortificarli.

Magari mi sbaglio ma proprio per questo motivo propongo questo DisAppunto-Sondaggio.

Fateci sapere. Grazie.