SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Aumentano i casi di coronavirus nelle Marche anche se il Piceno per ora resta l’unica provincia dove non si sono registrati casi positivi. 

Intanto nella giornata di giovedì 5 marzo si sono effettuati tre tamponi: due al Pronto Soccorso di San Benedetto e uno invece domiciliare. I due del Pronto Soccorso, per i quali si aveva qualche timore, sono invece risultati negativi. Presto si conoscerà l’esito del terzo tampone, anche se ai più parrebbe una misura precauzionale (si tratta di un giovane che vive con i genitori). Ad ogni modo, sarà bene che la comunità reagisca, in qualsiasi caso, senza panico ma con la dovuta razionalità.

Per avere maggiori informazioni, abbiamo ascoltato il direttore dell’Area Vasta 5 Cesare Milani: “La cosa che possiamo dire con orgoglio è che abbiamo eseguito in maniera impeccabile il percorso di rilievo del tampone per i due cittadini venuti al Pronto Soccorso: è importante perché se si sbaglia qualcosa si rischia di contagiare il personale sanitario che va poi in quarantena determinando un problema grande per la nostra attività. Poi i due tamponi sono risultati negativi, ma ad ogni modo tutto si è svolto secondo il protocollo”.

“Nessuno può fermare il mare con le mani – utilizza una metafora Milani – Ma abbiamo tutti il compito di fare la nostra parte per contribuire a ridurre la diffusione del coronavirus. Io riunisco tutti i giorni l’unità di crisi dell’Area Vasta 5 con i dirigenti sanitari e il personale perché dobbiamo fare meno errori possibili e stare attenti a tutti i dettagli. Stiamo cercando di programmare tutto. Ovviamente serve l’aiuto di tutta la popolazione che deve seguire le indicazioni del Ministero della Salute ed evitare comportamenti che rischiano di compromettere gli accorgimenti di tanti. Siamo chiamati ad un piccolo sacrificio oggi per evitare magari problemi maggiori in futuro”.

“Non occorre né creare panico ingiustificato né minimizzare – conclude – ma avere l’esatta conoscenza del fenomeno e contribuire individualmente allo sforzo collettivo”.