SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lo spostamento di un paziente contagiato dal coronavirus all’ospedale di San Benedetto, nella notte di domenica (clicca qui) è stato deciso sulla base delle indicazioni comunicate dal dirigente del Servizio Sanità della Regione Marche Lucia Di Furia.

Indicazioni operative per la centralizzazione dei soggetti con polmonite positivi per il Codiv19 presso strutture ospedaliere” si legge nell’oggetto della lettera inviata ai direttori generali e ai direttori sanitari delle cinque Area Vasta marchigiane.

Pubblichiamo di seguito il contenuto della lettera, divulgata da Nicola Baiocchi e dalla consigliere d’opposizione di San Benedetto Rosaria Falco.

In via prioritaria si procederà a centralizzare il paziente presso la Divisione Malattie Infettive “Ospedali Riuniti” di Ancona (6 posti letto ad alto isolamento) o, se richiesto dalle condizioni cliniche del paziente, in isolamento presso la Clinica di Rianimazione “Ospedali Riuniti” di Ancona (1 posto letto “con ventilazione a pressione negativa”)” si legge nella lettera.

In caso di saturazione dei posti letto di cui al punto 1, si procederà al ricovero presso Malattie Infettive della struttura ospedaliera Area Vasta 4 di Fermo (3 posti letto ad alto isolamento) o “Ospedali Marche Nord” di Pesaro (10 posti letto ad alto isolamento). Qualora necessario, in base alle condizioni cliniche del paziente, sarà possibile disporre il ricovero nei posti letto in isolamento “con ventilazione a pressione negativa” presso i reparti di Rianimazione delle medesime strutture di Pesaro (1 posto letto) e Fermo (1 posto letto)”.

“Qualora si arrivasse a saturazione delle disponibilità presso le Rianimazioni delle strutture indicate al precedente punto 2, e fosse necessario il ricovero in isolamento in ambiente intensivo, si procederà al ricovero presso i reparti di Rianimazione delle restanti strutture ospedaliere del Sistema Sanitario Regionale dotate di posti letto in isolamento “con ventilazione a pressione negativa” (1 ad Urbino, 1 a Civitanova, 1 a San Benedetto)” scrive Di Furia.

“Nell’eventualità di uno scenario con considerevole numero di pazienti, che necessitano di ricovero in ambiente intensivo, si valuterà, in accordo con le Direzioni delle strutture interessate, la possibilità di dedicare un’intera Unità Operativa di Rianimazione del Sistema Santario Regionale all’assistenza di pazienti positivi al Covid-19″ continua il testo.

“I casi in valutazione sul territorio verranno gestiti in collaborazione con il Medico Infettivologo di riferimento per competenza territoriale (“Marche Nord”, “Ospedali Riuniti” di Ancona, Area Vasta 4 di Fermo) che potrà avvalersi, per l’esecuzione del tampone a domicilio, dei team appositamente dedicati e formalizzati” è scritto.

“Si raccomanda di mettere in atto efficaci modalità riorganizzative, in ambito di risorse umane, per garantire risposte adeguate alla situazione emergenziale soprattutto nelle Unità Operative maggiormente coinvolte (Malattie Infettive, Rianimazione, Virologia, etc.), riducendo contestualmente le attività sanitarie programmate” conclude.