VOTO INCONSAPEVOLE. La politica italiana o meglio i politici italiani non vogliono cambiare e i risultati sono evidenti ogni giorno di più. Il boom del M5S è ormai “alla frutta” per gli stessi ottimi motivi che avevano ispirato il loro ingresso in politica e il conseguente successo. Perché i motivi originali li sta in pratica ‘rinnegando’, non essendo riusciti a mantenere la giusta determinazione e la forza per portarli a termine. Ritengo invece il male minore la loro inesperienza, molto minore, visto che nei precedenti governi, i vari Prodi, Berlusconi, Renzi e compagnia bella, la presunta esperienza l’hanno utilizzata per motivi, secondo me, poco nobili. I risultati sono evidenti. Tra i colpevoli della caduta di Di Maio & C., sicuramente Grillo perché non ha creduto fino in fondo all’indispensabilità di camminare da soli e non… male accompagnati. In pratica è stato lui il primo a sottovalutare (o a sopravalutare) la sua creatura, accettando che i suoi ‘cittadini’ diventassero anche loro ‘politici’ per un contagio inevitabile.

Ma non è questo il motivo che mi ha ispirato questo DisAppunto. Lo introduco con una domanda secca: perché gli elettori, che sono sempre meno, continuano a votare e fare eleggere certa gente? Escluderei quelli del M5S per il semplice motivo che nel loro caso la motivazione era molto diversa perché chiara e opposta, cioè quella di farla finita con ‘certa gente’. Del loro seguente fallimento ho scritto sopra.

Per rispondere alla domanda chiave mi allaccio alla spiegazione che il nostro lettore Alessandro Palestini dà spesso su queste pagine: la colpa è degli elettori per cui li ritiene complici dei malesseri italiani. Come conseguenza può starci ma a nulla serve perché Palestini non risale mai alle motivazioni né accenna a soluzioni che esistono sempre.

Io penso a questo problema sin da quando ho fondato Sambenedetto Oggi (si è chiamato così fino al 2006 ) tanto è vero che  i miei primi Disappunti erano incentrati proprio sul voto inconsapevole. Nemmeno io però davo soluzioni ma solo suggerimenti.

Con il tempo la mia esperienza, oramai quasi trentennale, mi ha portato ad una spiegazione: la colpa principale non è di chi vota ma indirettamente (ma anche direttamente in qualche caso) di quegli organi di informazione che aiutano la politica a confondere il popolo, che invece dovrebbero aiutare a capire meglio. Si lavano le mani, come se il problema di una comunicazione potenzialmente truccata non esistesse o non lo conoscessero o fosse di poco conto.

Come disinnescare quindi quello che mi sento di chiamare un enorme “inganno”?

Gli elettori subiscono una grande influenza dalle immagini di coloro che appaiono giornalmente sulle testate giornalistiche cartacee e on line e per le varie diatribe strumentali tra fazioni politiche che li spingono a scegliere l’uno o l’altro come se fossero squadre di calcio.

Un gioco di opportunismo politico che purtroppo continua a pagare a discapito del popolo italiano e principalmente di chi, per la nausea accumulata negli anni, non va a votare perché non trova più candidati credibili.  Quelli puri e credibili, se provano ad entrare in un Partito, vengono in breve tempo ritenuti pesci fuor d’acqua e quindi pericolosi per chi si candida per… motivi diversi e opposti. Men che meno  per esercitare un diritto costituzionale che lo vorrebbe libero da interessi personali e imparziale nei riguardi di chi lo ha votato, di chi non lo ha votato e di chi non ha votato.

Insomma se gli organi di informazioni si esentassero dal pubblicare foto ‘a gogo’ e le schermaglie tra i vari politicanti di oggi, utili soltanto per darsi visibilità a vicenda, forse perderebbero inizialmente qualche clic (non voglio nemmeno pensare ad altri loro potenziali guadagni che perderebbero) o qualche lettore, ma nel tempo la loro credibilità e utilità per i cittadini crescerebbe a dismisura. Come si aspettano i comuni cittadini da un giornale. Noi, escludendo comunicati stampa che riteniamo semplice propaganda elettorale e non fatti o vere notizie, ci stiamo provando.

Un esempio lampante sta venendo in questi giorni dalle dichiarazioni di tutti i Partiti sul Coronavirus, tutte rivolte a condannare la gestione dei Partiti rivali quindi di chi deve prendere decisioni entrando superficialmente, per ovvia impossibilità, nel merito scientifico ma soltanto per apparire sulle pagine dei giornali e diventarne in qualche modo protagonisti.

Per evitare quindi di diventare complici, specialmente in casi delicati come il Coronavirus, ritengo in qualità di Direttore Responsabile, che silenziare dichiarazioni faziose e utili soltanto alla visibilità del politico di turno, è cosa buona e giusta.

Gli elettori sarebbero meno confusi e selezionerebbero alle urne con più lucidità la gente alla quale affidare l’amministrazione della propria nazione e della propria città.