SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Con una interrogazione all’attenzione del sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti i consiglieri del gruppo misto Marco Curzi e Rosaria Falco chiedono informazioni in merito alla situazione del personale comunale, e in particolare per quanto riguarda l’ufficio dello Stato Civile di Porto d’Ascoli e il settore Assetto del Territorio.

E criticano le recenti “decisioni sulla riorganizzazione del personale assunte da tempo senza alcun rispetto per le abilità e le competenze conseguite a spese dell’Ente, senza che si comprendano i reali motivi di decisioni irrazionali”.

Di seguito alcuni punti oggetto dell’interrogazione, rivolgendosi a Piunti:

“Se intenda ottemperare alle richieste degli Uffici dello stato Civile, ripristinandone la piena operatività mediante lo spostamento della dipendente di fascia D, trasferita a dicembre dall’Anagrafe all’Assetto del Territorio, da quest’ultimo allo Stato Civile;

Se intenda anche riscontrare positivamente la proposta avanzata di destinare uno dei dipendenti di categoria C dal servizio di Stato Civile del Comune a quello sito nella Delegazione di Posto d’Ascoli in ausilio al servizio ivi istituito, tutto questo a costo zero per l’Ente ed a vantaggio dell’efficienza dei servizi dallo stesso forniti ai cittadini;

Se non sia considerato più razionale, conveniente e efficiente far rientrare il servizio di riscossione coattiva dei crediti tributari e non tributari nell’alveo del servizio tributi, anche per agevolare i cittadini nell’avere un unico interlocutore quale sportello di riferimento;

Se non ritenga che sia giunto il momento, dato il gran numero di competenze e di pratiche gravanti sul dirigente all’assetto del territorio, incaricare finalmente un altro dipendente di istruire le pratiche relative alle occupazioni di suolo pubblico e di predisporre i provvedimenti autorizzatori, lasciando al dirigente stesso l’incombente della sola firma finale, onde snellire anche i tempi di attesa, i disagi e le incertezze per i cittadini e gli operatori commerciali e turistici, che non possono attendere dei mesi per ottenere un semplice rinnovo delle autorizzazioni, né rischiare di vedersi elevare una sanzione amministrativa per i ritardi nel rilascio delle autorizzazioni, né possono permettersi di bloccare o limitare l’esercizio delle loro attività;

Se si ritenga logico retribuire una dipendente con qualifica dirigenziale senza attribuirle, in modo arbitrario ed immotivato, alcuna mansione, in spregio anche alla normativa giuslavoristica e con il rischio di ulteriori contenziosi ed inevitabili condanne a carico dell’Ente, o se risulti logico e dovuto valorizzarne, accrescerne e utilizzarne la professionalità nei settori nei quali la stessa è maturata, ed in caso di diniego si domandano i precisi e puntuali motivi di tale decisione pregiudizievole ed illegittima, sia ai danni dell’Ente che della dipendente in oggetto;

Se il sindaco, considerati i recenti accadimenti e segnalazioni avanzate alla sua attenzione, non ritenga giusto ascoltare dalla voce dei dipendenti comunali, magari sentiti ufficio per ufficio e in assenza dei dirigenti, per favorirne la piena libertà di espressione e di critica, le problematiche operative riscontrate, anche a seguito delle riorganizzazioni dell’organico effettuate, onde poi, avendo riguardo alla funzionalità degli uffici ed all’esigenza di efficienza dei servizi ai cittadini, poter avere un quadro completo dei risultati da ottenere e dei provvedimenti da assumere;

Cosa sia accaduto infine del Consigliere di Fiducia, che questa Amministrazione nel mese di luglio 2019 aveva deliberato di istituire a tutela dei dipendenti nei confronti di atti di discriminazione e di mobbing che dovessero verificarsi all’interno del nostro Comune.