ASCOLI PICENO – Ecco le recensioni di Gianluigi Ferretti relative ai film programmati o in programmazione nelle sale questa settimana nel Piceno

IL LADRO DI GIORNI, Un bambino piccolo si trova ad essere allevato dai suoi zii, con amore e comprensione, dopo che sua mamma è morta e suo padre in prigione. Il giorno della sua prima comunione rivede suo padre, che è uscito di prigione, dopo aver scontato sette anni di detenzione. Il padre chiese a sua cognata di poter stare un po’ di giorni con suo figlio e di voler fare in sua compagnia un viaggio. Dopo le prime incertezze e incredulità da parte di sua zia il bambino, parte insieme al padre. Dopo le prime schermaglie ed incomprensioni, Salvo, questo è il nome del bambino, si avvicina sempre più a suo padre quasi a volerlo imitare. Il viaggio promesso si trasforma agli occhi di Salvo come un “ road movie” per le regioni d’Italia meridionale perché suo padre è alla ricerca dell’uomo che lo ha tradito e, Salvo, assisterà alle azioni malavitose del padre. La regia di Guido Lombardi che è lo stesso autore del libro da cui prende il titolo il film è incongruente e non si presta allo sviluppo della storia con realtà, infarcita di flashback per farci capire il perché il padre è andato in prigione e, anche il rapporto tra padre e figlio rimane superficiale e viene solo sfiorato quando dovrebbe coinvolgere di più. Gli attori Riccardo Scamarcio e Massimo Propilizio non sono adeguati al ruolo interpretato, molto superficiali e discontinui. Le uniche cose del film che si possono salvare sono la fotografia di questi luoghi magnifici e l’interpretazione sentita del piccolo Augusto Zazzaro. FILM CHE SI PUÒ VEDERE.

ALICE E IL SINDACO, Una giovane donna laureata in lettere e filosofia dopo aver insegnato , viene chiamata e assunta dal comune di Lione, dai dirigenti dell’ufficio del Sindaco, per far sì, che scriva “ delle note” per far tornare la passione e l’interesse al Sindaco, sulle nuove proposte politiche, perché ormai vuoto e disilluso senza più stimoli dopo tanti anni di vita politica e pubblica. Alice, questo è il nome della donna, si metterà subito al lavoro e cercherà con le sue piccole annotazioni e pensieri di tornare a suscitare l’interesse e la passione al Sindaco. Si troverà subito a capire che cosa è la politica, con le sue riunioni, le sue parole vuote, i suoi incontri, i suoi affari, i suoi discorsi e tutto quello che gira intorno ad essa. Cercherà sempre di assolvere il suo compito, anche se a volte ingrato, fino a che il Sindaco non tenterà di concorrere alle elezioni Presidenziali. La regia di Nicolas Pariser è reale, attuale e precisa nel mettere a fuoco tutto quello che gira intorno alla politica moderna, con la natura stessa della politica, i suoi principi, i suoi ideali, la passione che prende ognuno di noi, parlando di dove andrà e quali prospettive avrà per il futuro e per il bene della collettività. Si fa una disamina cruda, reale è vera soprattutto della sinistra, con le sue mancanze, la perdita dei suoi ideali e cercando di non fare più errori di valutazione di autorefenzialita’ e finalmente tornare a parlare alle persone e capire i loro problemi. Film molto appassionato e appassionante. Film che si basa tutto sui dialoghi intelligenti, aspri, crudi, vivi e a volte briosi. Gli attori principali Fabrice Luchini e Anais Demoustier sono bravi nel loro ruolo, gli altri attori fanno da comprimari.FILM DA NON PERDERE.

VILLETTA CON OSPITI, In una piccola città di provincia dove tutto è indifferenza, pettegolezzo e routine come, il poliziotto corrotto, il prete donnaiolo, l’industriale che tradisce la moglie e si arricchisce con i suoi soldi, la moglie annoiata, complessata e un po’ vuota, la suocera tiranna e dispotica, i figli un po’ ribelli, la badante che ha portato con se il figlio adolescente che non intende integrarsi nella nuova realtà, il medico affarista e scaltro ecc. . Tutto questo viene esplicitato, quando, la moglie dell’industriale scopre in casa un intruso e, scambiandolo per un ladro, gli spara e lo uccide con la pistola, detenuta illegalmente dal marito. La regia di IVANO DE MATTEO è frammentaria, irrisolta senza incidere, perché la prima parte è una commedia poi si trasforma in un noir senza spessore e pathos piena di stereotipi e di luoghi comuni. Gli attori Marco Giallini, Michela Cescon, Massimiliano GalloVinicio Marchioni ed altri non sono affatto convincenti e credibili e si perdono dietro una sceneggiatura inesistente. FILM CHE SI PUÒ PERDERE.