ANCONA – E’ passato ieri, dopo oltre nove ore di discussione e un anno abbondante di gestazione e di tavoli con i portatori di interesse, il nuovo piano sanitario della Regione Marche, che coprirà il periodo che va fino al 2021.

Il voto in consiglio, terminato con l’approvazione del documento con 16 voti a favore (Pd, Iv, Uniti per le Marche), nove contrari (Lega, Fdi, M5s e Fi) e due astenuti (Gianluca Busilacchi di Articolo 1 e Luca Marconi,Udc-Popolari Marche), è stato anticipato da una richiesta di Fratelli d’Italia (ordine del giorno partito dalla consigliera Elena Leonardi) che chiedeva di rinviare il voto alla prossima legislatura, visto l’incombente appuntamento elettorale a primavera.

Durante le dichiarazioni sul rinvio, inoltre, si sono registrate posizioni diverse all’interno del Movimento 5 Stelle. I grillini, infatti, che hanno comunque votato No al piano si sono divisi sulla richiesta di rinvio (comunque bocciata con 18 voti contrari e solo tre favorevoli) visto che la consigliera Pergolesi ha preso le distanze dalle posizioni dei colleghi che chiedevano il rinvio (anche, se al momento del voto sullo stesso rinvio si sono registrate tre astensioni e solo un voto favorevole di Fabbri).

Il piano sanitario che traccia le linee guida in materia sanità, dunque, passa dopo l’esame di decine di emendamenti e nonostante pesanti attacchi del centro destra durante tutta la discussione preliminare a cui Luca Ceriscioli ha risposto con un laconico “La nostra è una delle migliori Sanità d’Italia”. Un documento che in ogni caso era atteso soprattutto per le indicazioni sulla nuova edilizia ospedaliera che prevede, nelle Marche, la realizzazione di nuovi ospedali a Macerata, Fermo, Pesaro e anche qui nel Piceno, sulla carta e nell’ultima delibera di gennaio piazzato a Pagliare del Tronto, nonostante la soluzione trovi contrari molti degli schieramenti politici di San Benedetto e Ascoli.

Diverse anche le reazioni del sottofondo politico locale. “Il centro destra prosegue con le polemiche incrociate ma inconciliabili dei sindaci di Ascoli e San Benedetto, d’accordo unicamente sulla negazione delle proposte in campo ma incapaci di avanzare alcuna soluzione alternativa condivisa” ha scritto Italia Viva che con Fabio Urbinati ha presentato un emendamento per replicare l’accordo di Fano, mantenendo attivi e “Di Base” sia gli ospedali di Ascoli che di San Benedetto contemporaneamente al nuovo nosocomio, mentre Giorgio De Vecchis e Rosaria Falco, consiglieri di opposizione attivi sul fronte Sanità a San Benedetto con il comitato del dottori Nicola Baiocchi  se la prendono con Anna Casini che in consiglio regionale ha detto “tutti i sindaci da Ascoli a San Benedetto invitati a presentare la proposta di un’area idonea a ospitare l’ospedale e le due città principali non hanno mandato niente”. Rosaria Falco dice “Mistificazioni e falsità”, mentre Giorgio De Vecchis chiosa così: “Al comune di San Benedetto non è arrivata nessuna richiesta da parte della regione per indicare un’ area per il nuovo ospedale”.