ANCONA – Sotterrata l’ascia da guerra: pace fatta tra Consiglio di Amministrazione del Centro Agroalimentare e Regione Marche. Così sembra dalle parole del direttivo del Caap, di ritorno da Ancona, dove ad inizio pomeriggio ha incontrato il Presidente regionale Luca Ceriscioli, insieme ad una folta delegazione: dall’incontro sembrano lontani le nubi minacciose che per tutto il 2019 hanno offuscato i rapporti tra le due parti.

“Siamo contentissimi delle parole di Ceriscioli – commentano il presidente Roberto Giacomini, il vice Corrado Di Silverio e l’amministratore delegato Francesca Perotti – Finalmente è emersa le possibilità che la Regione investa nel Centro Agroalimentare, pur uscendone”. Insomma: niente messa in mora, come emerso alla fine del 2019, e niente richiesta di aprire la procedura di liquidazione.

“Quando si parla tra persone intelligenti che vogliono il bene della nostra terra, le soluzioni si trovano – continuano gli esponenti del Cda – Da mesi abbiamo tentato di confrontarci con la Regione ma abbiamo trovato nei mesi scorsi un muro, invece nell’ultimo mese abbiamo visto più volte Ceriscioli e oggi abbiamo avuto questo appuntamento ufficiale”.

Se infatti il bilancio del Caap nel 2019 si chiuderà in pareggio (è persino previsto un utile pur se modesto) dopo le perdite di centinaia di migliaia di euro delle precedenti gestioni, Ceriscioli si è detto disponibile a posizionare nell’area del Caap un presidio della Protezione Civile, e un’area di ricerca per il settore agro-ittico”. Posizioni nei mesi scorsi supportate dal consigliere regionale M5S Peppe Giorgini, nel primo caso, o portate avanti dal Direttivo, nel secondo. Ci sarebbe anche l’ipotesi, portata avanti dal consigliere regionale Pd Fabio Urbinati, di inserire nell’area una stazione di rifornimento elettrico, per autovetture e anche biciclette, considerando che mancano in tutto il tratto autostradale da Bologna alla Puglia.

Insomma, sembra davvero che lo spartiacque del Consiglio Regionale dello scorso 23 dicembre sia stato fondamentale: l’ordine del giorno di Urbinati, appoggiato da Giorgini, portò ad un duro confronto con la vicepresidente Anna Casini, ascolana, ma anche al congelamento della messa in mora e della liquidazione.

“Quella linea è stata disconosciuta da Ceriscioli, e ringraziamo per il loro impegno Urbinati e Giorgini ma anche tutte le persone di buon senso, a partire da Ceriscioli, che hanno compreso quello di cui ha bisogno il nostro territorio” aggiungono i componenti del Cda.

Inoltre uno degli obiettivi perseguiti a partire dalla discussione del 23 era quello di ricondurre la questione Caap all’interno del Settore Patrimonio e non quello Agricoltura. Erano infatti presenti, oltre al CdA e Ceriscioli, anche la vice Anna Casini, i consiglieri Urbinati e Giorgini, la segretaria di giunta Deborah Girardi, gli esponenti dell’Avvocatura Regionale Vito Iorio e Paolo Costanzi, il ragioniere capo del settore Patrimonio dottoressa Di Bonaventura, e i referenti dei settori Agricoltura Bisogni e Luciani, oltre a Vittorio Rossi in rappresentanza dei soci privati del Caap.

Da parte sua anche la vicepresidente Anna Casini parla di “riunione molto positiva” pur con qualche distinguo: “Si è assunta la decisione di verificare le destinazioni d’uso e urbanistiche dell’area, delle quali il Cda non aveva al momento contezza, e di procedere ad un sopralluogo tecnico finalizzato alla verifica della consistenza degli immobili e al loro utilizzo”.

“Naturalmente il valore dei beni immobili dovrà essere verificato anche dall’Ufficio Tecnico Erariale prima di ogni decisione. La Giunta Regionale è stata come sempre disponibile a trovare, all’interno dell’alveo delle normative vigenti e delle proprie competenze, tutte le soluzioni che abbiano come obiettivo l’interesse pubblico, della società e soprattutto l’interesse dei cittadini”.