Luciano Gaucci aveva 81 anni. Leggi qui
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Le lacrime davanti ai tifosi dopo la vendita-non vendita a tal Francesco Agnello da Torre Annunziata. Le arrabbiature dopo la sconfitta casalinga col Cesi, in Serie D, e l’arringa sopra il muretto di fronte alla Tribuna. La sfuriata tra primo e secondo tempo con l’allenatore Donatelli esonerato nell’intervallo.
Sotto, Gaucci in lacrime al Riviera delle Palme dopo la tentata vendita a Francesco Agnello, ottobre 2002
Poi gli arrivi, le feste, i ristoranti. E che rapporto coi tifosi: osannato, criticato, perdonato per i pianti in pubblico o per gli incontri nei castelli laziali dopo che tutto lo stadio l’aveva fischiato, nonostante due promozioni di fila, la seconda delle quali incredibile con una squadra ormai arresa e al quarto allenatore inanellare 9 vittorie consecutive e vincere ai play off a Parma con 7 mila sambenedettesi al seguito.
Gaucci a colloquio con i tifosi al Riviera delle Palme
Poi i litigi con tutti: l’ex moglie, i tifosi, i politici, i giornalisti. Giocatori che giravano tra Samb, Catania e Perugia, i bomber Zerbini e Scandurra portati via a metà campionato e acquistati Borneo e Fanesi per farsi perdonare. Le partite viste in Curva, in mezzo ai tifosi, con nuova moglie e figli, o in tribuna.
Folla di tifosi al Riviera per Gaucci
Gaucci a colloquio con l’ex moglie Elisabetta Tulliani nella sala stampa del Riviera delle Palme. Poi i due si lasceranno.
Gaucci a cena da Tatuscia con stampa, amministrazione comunale, squadra e anche tifosi. Primavera 2002: da sinistra il direttore generale Claudio Molinari, il team manager Italo Schiavi, l’assessore Pierluigi Tassotti, il sindaco Domenico Martinelli, Gaucci, il direttore sportivo Claudio Angellozzi, l’allenatore Stefano Colantuono.
Gaucci tra i tifosi, al suo fianco il direttore generale dell’epoca Claudio Molinari
Gaucci parla con l’allenatore Stefano Colantuono: insieme vinsero, con Colantuono calciatore, il campionato di Serie D 2000-01; nel campionato di C2 2001-02 Colantuono, quarantenne, iniziò da calciatore poi, dopo la sconfitta di Bolzano (3-0 con autogol dello stesso Colantuono) e le dimissioni del terzo allenatore Nicolini succeduto a Mei e Beruatto, Alessandro Gaucci scelse Colantuono come allenatore. Si pensava per chiudere la stagione oramai persa. Invece la Samb vinse nove partite consecutive, si classificò ai play off e li vinse. L’anno successivo Colantuono guidò la Samb fino alle semifinali play off contro il Pescara, con grandi polemiche sull’arbitraggio. Poi, sempre per la famiglia Gaucci, guidò il Catania.
Gaucci saluta il difensore Andrea Cottini
E infine l’avvisaglia del tramonto, i debiti sportivi, la vendita gestita dal figlio e perfezionata l’ultimo giorno di calciomercato.
Gaucci con il sindaco Domenico Martinelli
Gaucci parla con i tifosi a San Benedetto, 2002
Il tutto dopo un lungo tira e molla con l’Amministrazione Comunale, perché Big Luciano aveva vincolato la sua permanenza a San Benedetto con un progetto sullo stadio le cui volumetrie però furono giudicate abnormi.
Tanto è stato Luciano Gaucci, nel bene sportivo per San Benedetto e nel male di situazioni giudiziarie complicate. Ma nel giorno della sua scomparsa, lo ricordiamo per gli aspetti sportivi e per un periodo oggi distante quasi 20 anni.
Gaucci e il tifoso “Scintilla”
Addio Big Luciano.
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Io ho 51 anni e c’ero in quella famosa partita di Civitanova, dove Gaucci venne sotto il nostro settore per rincuorarci della sconfitta…ma lui ancora non ci conosceva bene…aaaahahahaha Ci fu un lancio di bottigliette e lattine verso il presidente…in un primo momento si allontanò indietreggiando immezzo al campo…ma poi come vide che stavamo scavalcando la rete di recinzione, scappò subito verso gli spogliatoi…rincorso dagli ultrà…… Qualche settimana dopo alla RAI era ospite ad una trasmissione sportiva e gli chiesero quale fosse la tifoseria che gli creava maggiori problemi tra Perugia, Catania e Sambenedettese, ci pensò un’attimo e disse: QUELLI… Leggi il resto »
Non era un santo e non è stato il miglior in assoluto presidente della Samb, ma certamente tra migliori. In quel periodo abbiamo rialzato la testa dopo anni bui, ricordo la storica trasferta di Parma dove andammo tutti e rividi molte “facce” viste al Ballarin parecchi anni prima. Un bilancio positivo nella sua presidenza, tra alti e bassi ma ha ridato speranza ai tifosi. Riposa in pace.