SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Era il 23 dicembre 1970 quando la Riviera venne scossa da una grande tragedia.

Il motopeschereccio “Rodi” affondò, al largo di Porto San Giorgio, trascinando con le vite di 10 marinai e dando vita poi ad una protesta spontanea della città sambenedettese che reclamava un intervento delle autorità per il recupero delle salme.

Per sette giorni, infatti, nessuno si era mosso per azioni di recupero o salvataggio dato che c’era la possibilità di trovare qualche marinaio ancora vivo. Tante le ipotesi sul mancato intervento, una ferita che ancora oggi  gronda sangue e rabbia.

La città di San Benedetto, disgustata da tutto questo tentennamento, protestò in massa. Negozi e scuole chiuse, anche il municipio. Alla stazione di San Benedetto i binari furono bloccati per protesta con dei tronchi e anche sull’Adriatica ci furono azioni forti, la circolazione fu bloccata. Una protesta guidata dai pescatori atlantici e dalla marineria sambenedettese insieme agli studenti dell’epoca.

Alla fine, dopo una settimana, giunsero i soccorsi e anche il pontone per il recupero dell’imbarcazione ma ovviamente, purtroppo, era tardi. Due giorni prima di Capodanno il pontone tirò fuori dalle acque il Rodi, in mare abruzzese, portandolo al porto di Ortona. Quattro corpi furono rinvenuti all’interno, gli altri furono restituiti dal mare diversi giorni dopo. Una triste e toccante storia che non deve essere mai, giustamente, dimenticata.

A dicembre saranno ben cinquanta gli anni passati da quella tragedia assurda e ingiusta. Già da oggi, 31 gennaio, saranno presentate le iniziative che si terranno in ricordo delle vittime del “Rodi”. Il Circolo dei Sambenedettesi, guidato dal presidente Rolando Rosetti, ha indetto una conferenza stampa nella sede di via Bagarin a San Benedetto. Presenti i rappresentanti degli enti, delle associazioni e tutta le varie realtà che daranno vita alle varie iniziative.

Rolando Rosetti apre la conferenza: “Un progetto che stiamo mettendo in piedi grazie alla collaborazioni di varie associazioni del territorio e non solo come Regione e Bim Tronto. A dicembre saranno cinquant’anni della disgrazia del Rodi. Ma le iniziative non tratteranno solo quel tragico ricordo ma tutti gli altri tristi avvenimenti accaduti in mare. Oltre ad essere una rappresentazione storica per la pesca sambenedettese, vuol essere una traccia per qualche iniziativa nel futuro. Nel Comitato ci sono anche Re Nudo, Caledoiscopio, Labirinto, Ribalta Picena, Lega Navale San Benedetto, Nazzareno Torquati, Gino Troli e Benedetta Trevisani. Non è un circolo chiuso il nostro, abbiamo invitato anche il Comune e attendiamo una loro risposta, positiva, sulla partecipazione – il presidente aggiunge – Vogliamo commemorare le vittime della tragedia del Rodi, un fatto che, come sappiamo, aveva scosso tutta la città. Ciò ha portato anche ad importanti conquiste sindacali per i nostri marinai. Ci saranno una serie di iniziative che culmineranno, poi, con la commemorazione del 23 dicembre. Ci saranno convegni ma anche rappresentazioni. E coinvolgeremo le scuole elementari del territorio perché molti giovani non sanno e non conoscono la nostra cultura marinara. Ripeto, non vuole essere tutto ciò solo una commemorazione storica ma delle piccole basi per il futuro della nostra marineria”.

Fabio Urbinati, consigliere regionale, dichiara: “Questo evento ha segnato uno spartiacque per la marineria sambenedettese. Dobbiamo ricordare le vittime del Rodi e di tutto il mare, importanti lavoratori che hanno sacrificato la loro vita facendo ciò che amavano. Fare solo una celebrazione il 23 dicembre, a distanza di cinquant’anni, non sarebbe stato sufficiente. E’ necessario fare diverse iniziative per far conoscere, a chi non sa, cosa comportò quella tragedia. Anche dal punto di vista sindacale per i marittimi. Vogliamo ricordare tutto ciò che è accaduto in quegli anni. Voglio ringraziare Gino Troli e Benedetta Trevisani, in particolare, per la collaborazione di questo importante progetto e Comitato – aggiunge il politico sambenedettese – e ci sarà spazio per tutti. Auspico la partecipazione del Comune di San Benedetto ma sono sicuro che arriverà l’adesione. E’ un progetto che mi dà sicuramente la soddisfazione più grande da quando sto in Regione. Dall’Ente regionale sono stati investiti 15 mila euro, altri fondi arriveranno da Comune e Bim Tronto ma sono sicuro che altri privati parteciperanno. Potrei non portare a termine il progetto dato che ci sono le elezioni regionali ma sono felice di averlo avviato e mi appello ad altri sponsor per allargare questo progetto davvero importante”.

Piergiorgio Cinì aggiunge: “Volevamo lavorare in gruppo, in sinergia, ognuno con la sua impronta. La marineria aveva un sogno di conquistare nuovi territori da esplorare e risollevarsi dal punto di vista economico. In quegli anni la speranza era davvero grande grazie anche alla presenza sul territorio di vari movimenti, anche studenteschi. Si elaboravano sogni che sono stati alcuni realizzati, altri no. Noi vorremo ricreare quest’atmosfera. L’8 agosto, in zona portuale all’alba, vorremmo omaggiare la marineria e coloro che hanno lottato per i diritti – prosegue – Ed è importante far conoscere alle scuole queste storie, i racconti in cui sono protagonisti i nostri marinai che hanno dato il loro contributo per far crescere San Benedetto. Questa città tiene alla storia e alla cultura e non dorme. Non dormiremo mai affinché la conoscenza venga portata ovunque”.

Mariadele Girolami, per conto del Comune di San Benedetto, afferma: “Sono qui in rappresentanza dell’amministrazione e appoggiamo la creazione del Comitato e le sue rassegne. Da parte nostra ci sarà la massima disponibilità per il sostegno ad un progetto davvero importante per la città che comunque coinvolgerà tutte le collettività, anche limitrofe, legate alla marineria”.

Sarà realizzato un libro dedicato agli alunni delle elementari, scritto da Carolina D’Angelo, un testo animato che parlerà della marineria e avrà in calce una pagina con riferimenti specifici sulla tragedia del Rodi. Da settembre ci saranno già iniziative nelle scuole della Riviera per poi arrivare a dicembre alla commemorazione principale. Sarà una sorta di percorso conoscitivo, molto utile ai giovani di oggi. Verranno ricordate varie figure dell’epoca, in particolare Antonio Pompei che si impegnò molto per far cambiare le cose e migliorare il mondo dei marittimi. Una vita non facile, difficile da raccontare ma non impossibile e soprattutto sarà educativo.

Il Circolo, come ogni anno, andrà nelle scuole elementari per far apprendere ai bambini il dialetto sambenedettese poiché “lingua” e per non far perdere l’identità. Le associazioni teatrali e culturali avranno anche questo compito, insieme al Circolo e al neo-Comitato, tramite le rappresentazioni che andranno in scena nel 2020. Conservare scritto e orale del dialetto e far conoscere ai più piccoli la storia. Le associazioni hanno accolto con piacere il progetto del Circolo. In programma anche dei flash-mob. Anche la Capitaneria di Porto, ovviamente, farà la sua parte.

Capitolo anche musicale con una sorta di “fusione”  tra il repertorio del gruppo Labirinto e il musicista Sergio Capoferri (fisarmonica, corno francese e organetto) con brani e canzoni rigorosamente in sambenedettese.

Tutte le iniziative saranno documentate con foto e video ed è prevista una pubblicazione di tutto il materiale che sarà raccolto con Ikonemi.