MONTEPRANDONE – Passione, entusiasmo, determinazione e grande volontà di rimettersi in gioco.

Questo traspare nei volti dei membri dell’associazione “Carnevale e quant’altro” di Centobuchi di Monteprandone e di tutti coloro che si stanno adoperando nella realizzazione dei carri per il Carnevale 2020. Un gradito ritorno. Appuntamenti il 23 e 25 febbraio.

L’ultima volta dei carri a Centobuchi fu nel 2011. Quasi dieci anni, troppi. Quest’anno finalmente tornerà la sfilata, attesa e voluta da una buona parte della collettività.

“A dire la verità erano diversi anni che tanti ragazzi, un tempo bambini e molti di loro ora uomini, ci chiedevano di tornare a realizzarli. Era giunto il momento di accontentarli. Siamo carichi, folklore e coesione le ricette giuste” afferma a Riviera Oggi l’associazione.

I soci fondatori sono Sabrina Bamonti, Marino Lattanzi, Maurizio Lattanzi, Mauro Caucci, Orietta Ficetola, Giuliano Piergallini, Sandro D’Ignazi e Massimo Funari.

L’associazione era in cabina di regia per quanto riguarda la realizzazione dei carri e delle sfilate dal 1992: “Prendemmo il posto del Circolo Cittadino che era capofila dagli anni ’80 fino a quelli ’90. Amici, parenti e conoscenti tutti uniti nel creare carri divertenti con sfilate colorate e musicali. Addirittura, in un’edizione, realizzammo una decina di carri”.

E la grande passione esce fuori quando i membri dell’associazione ci mostrano numerose foto delle edizioni del passato. E’ possibile rivedere quelle immagini sulla pagina Facebook dell’associazione “Carnevale e quant’altro”.

Un’esperienza interrotta, come detto prima, nel 2011: “Negli anni successivi, a Centobuchi, ci sono state tante e apprezzate iniziative per bambini e le loro famiglie ma sentivamo che mancava qualcos’altro al nostro Carnevale. E ci siamo accorti dell’assenza di adolescenti e giovani che celebravano questa festa altrove. Specialmente ad Ascoli, Offida, Castignano e Montefiore. Il modo per riportare i nostri ragazzi qui era uno solo. Ricreare i carri di Carnevale e coinvolgerli nella realizzazione. Ci siamo fatti forza e siamo tornati operativi”.

In tanti si sono rimboccati le maniche e hanno cominciato a lavorare sodo, fin dagli inizi di gennaio, in un capannone della zona industriale di Centobuchi. Saranno realizzati tre carri che avranno fasce, ben distinte, d’età. Uno vedrà protagonisti i bambini dall’asilo alle elementari (fiabe), un altro i giovani delle Medie e delle Superiori (una vita in vacanza, come immaginarla) e l’ultimo i ragazzi e le ragazze che in passato avevano già partecipato alle edizioni precedenti, ora uomini e donne (il tema resta, per ora, ancora top secret).

Ecco alcuni nomi di coloro che stanno creando i carri: Giorgio Curzi, Valeriano Faini, Matteo Capriotti, Martina Fazzini, Simone Cappellacci, Riccardo Di Cola, Francesco Di Cola, Riccardo Capriotti, Enrico Ciarrocchi, Moreno Urbanelli, Francesco Martinelli, Kevin Ciotti, Michael Di Buò, Stefano Curzi, Stefano Mercatili e Mauro Di Girolami.

Sono, quindi, tantissime le persone che lavorano, giorno e notte, anche nei fine settimana, per la realizzazione. Durante i lavori non mancano risate e momenti di svago. Non si realizzano soltanto dei carri ma si fa, come si dice in questi casi, gruppo. C’è un’importante coesione e legame sociale. Si rafforzano e nascono amicizie. Chissà, magari anche amori. Si lavora, si ascolta musica, si scherza, si mangia e si beve. Un clima conviviale, si respira quel contatto umano che le tecnologie di oggi, specialmente i cellulari, hanno in parte oscurato.

Ed infatti, un obiettivo futuro dell’associazione è già chiaro ed è rivolto ai più piccoli: “Quest’anno, grazie alle parrocchie cittadine, abbiamo coinvolto bambini e i loro genitori. Auspichiamo a collaborare, poi, anche con le scuole. Vogliamo far capire ai più giovani l’importanza di partecipare a questi progetti ed eventi che hanno un significato sociale rilevante. Tramandare e far conoscere le nostre tradizioni. Una cultura da non perdere assolutamente. Non chiudiamo i nostri ragazzi in camera davanti ad un Pc o Smartphone”.

Il ritorno dei carri ha avuto anche la ‘benedizione’ del Comune di Monteprandone: “Dall’amministrazione sono contenti del ripristino e si sono detti favorevoli ad appoggiarci e a sostenerci. Questa vicinanza ci fa piacere e speriamo che in futuro si possano realizzare insieme altri progetti” fanno sapere dall’associazione.

Quest’anno i carri torneranno anche a San Benedetto del Tronto, non solo a Centobuchi, dopo una lunga assenza. Possibile una collaborazione in futuro, come già avveniva in passato? L’associazione risponde così: “Conosciamo bene Alberto Malavolta (n.d.r. presidente Amici del Carnevale), c’è rispetto reciproco. Quest’anno saremo separati, poi da parte nostra non ci saranno chiusure su possibili collaborazioni con altri Carnevali sia nell’andare come ospiti sia per ospitare. Un invito aperto a tutte le comunità del Piceno e del vicino Abruzzo. Il nostro spirito rimane la condivisione di una grande passione”.

L’associazione, infine, chiude la nostra intervista con un auspicio: “Ci auguriamo che la cittadinanza di Centobuchi e Monteprandone risponda positivamente alle nostre sfilate. Sarebbe un messaggio importante e il giusto premio per noi e per tutti coloro che si stanno adoperando alla grande per la realizzazione dei carri. Stiamo facendo molti sforzi fisici ed economici. Invitiamo, ovviamente, anche i forestieri a partecipare al nostro Carnevale”.