Rosaria Falco e Marco Curzi, consiglieri comunali di opposizione (Gruppo Misto) a San Benedetto, commentano le dichiarazioni del consigliere regionale e ex sindaco di Ascoli Piero Celani, che vorrebbe una sede dell’Agenzia delle Entrate “stabile” nel capoluogo di Provincia.

“Se come sostiene Gino Sabatini, quella di Ascoli fosse solo una sede periferica, a servizio anche della zona montana, e la sede centrale provinciale restasse, come logica vorrebbe, nella zona più popolosa, la richiesta/proposta avanzata da Celani e appoggiata da Fioravanti sarebbe condivisibile e logica, a tutela anche dei cittadini della zona montana aggredita dal sisma” scrivono Curzi e Falco.

LA PROPOSTA DI UNA PROVINCIA DOPPIA. “Se così fosse non potremmo avere obiezioni, così come non ne avevamo per la sede della soprintendenza, a nostro avviso attribuita ad Ascoli a pieno titolo per le sue risorse storiche e artistiche, a prescindere dalla sua qualifica di capoluogo e a dispetto di ogni accusa di campanilismo a nostro carico. Qualifica che, lo ripeto, ormai sarebbe il caso di condividere con San Benedetto, al pari di Pesaro e Urbino, essendoci tutti i presupposti demografici necessari e sufficienti, dunque siamo un po’ stufi di sentirla continuamente invocare come passepartout per portarci via tutti i servizi, soprattutto in campo sanitario”.

“Ma la sede di San Benedetto non venga toccata: capisco un sindaco che rema per la sua città, ma tutti i consiglieri regionali hanno il dovere di rispettare, in tale veste, tutto il territorio di riferimento, e di basare azioni e dichiarazioni sui numeri dell’utenza, sia in sanità che in ogni altro servizio di interesse pubblico, ma pare che tale buona pratica di amministrazione efficiente e razionale sia divenuta desueta. Del resto, in tutte le campagne elettorali, nessuno di loro può prescindere dall’elettorato costiero, sarebbe d’uopo maggior cautela e approfondimento prima di qualsiasi dichiarazione”.

Noi di Riviera Oggi, per quanto riguarda l’idea della doppia denominazione della Provincia, lanciammo la proposta di riflessione il 10 gennaio scorso. Saremmo felici se fosse servita da stimolo.

Se la provincia diventasse “Ascoli-San Benedetto”? Ha senso o è un dibattito inutile?