SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Può capitare, ma se capita due volte nel giro di quattro giorni, con la seconda prestazione a nostro avviso peggiore della prima (e qui concordiamo con Montero), allora bisogna stare attenti. Anche perché le bocce sono quasi tutte ferme. Cerchiamo di capire cosa non va o come possa essere migliorata questa Samb, da fine novembre quasi stabilmente nelle zone basse della griglia play off, non più così sicura.

DIFESA E’ il comparto con più certezze, non fosse altro perché Montero non ha mai modificato lo schema a 4, tranne qualche puntata finale con cinque difensori. Forse qualche volta (pensiamo al finale con il Fano) si potrebbe passare ad una difesa a tre togliendo un terzino o un centrale? Una variante che comunque darebbe imprevidibilità all’assetto difensivo ma anche al centrocampo.

CENTROCAMPO Nota dolente. A torto o a ragione Montero vede come possibili titolari solo Angiulli (salterà la prima partita ad Arzignano causa squalifica), Rocchi (tutte le 8 sconfitte sono arrivate quando non ha giocato) e Gelonese. L’intuizione di Montero è stata di ovviare alla carenza di centrocampisti inventando in questa posizione Frediani (il quale comunque resta un attaccante e gioca molto meglio quando torna sull’esterno). Sia a causa delle assenze per infortunio di Rocchi, sia per l’assenza di un ulteriore centrocampista, Montero si ritrova a dover gestire un assetto di fatto bloccato.

La Samb non gioca mai con tre centrocampisti centrali di ruolo, ma soltanto con due. Anche quando passa in vantaggio, la variazione, essenziale, non viene mai (o quasi) portata a compimento. Se si osserva il gol del Fano, questo arriva da una serie di triangolazioni centrali in cui tre giocatori del Fano saltano con i passaggi i due mediani della Samb, Rocchi e Angiulli. Una superiorità numerica costante nella zona centrale del campo.

ATTACCO La rigidità del centrocampo si ripercuote spesso anche all’attacco, anche se l’arrivo di Grandolfo ha di fatto colmato la lacuna del girone di andata. Quando, a fronte di cinque giocatori offensivi, ne venivano schierati quattro titolari. Difficile modificare assetto in caso di svantaggio (solo con l’Arzignano, in casa, furono temporaneamente schierati tutti e cinque), e difficile anche allentare la propulsione offensiva quando in vantaggio, non avendo spesso il centrocampista da inserire al posto di Frediani, a meno che non si ricorra al terzo difensore centrale.

Ci sono anche delle rigidità nella Samb: non ci sono mai scambi tra gli esterni, e forse non è un caso che il pareggio con il Fano sia arrivato quando Volpicelli (per caso o volutamente) si sia spostato sulla destra con Di Massimo invece centrale). Di Massimo non è stato mai provato come attaccante centrale.

Con l’arrivo di un centrocampista, anche il 4-3-3 potrebbe essere più equilibrato con due attaccanti in panchina, pronto a cambiarsi in un 4-2-4 se serve o in una delle sue variazioni oppure, se serve difendersi, in un 4-4-2, 5-3-2, 3-5-2 e via dicendo.

Senza questa pedina, per Montero è difficile dare una variazione consistente ad uno schema di gioco che al momento è conosciuto dagli avversari.

COME NEL 2018-19? Ricordate la coppia Calderini-Cecchini sulla sinistra a fine 2018? Trascinò la Samb dall’ultimo posto alla zona play off. All’anno nuovo però il rendimento di Calderini calò vistosamente: perché gli avversari conoscevano i suoi movimenti e bloccavano con marcature appropriate lo schema di successo. Lo stesso sembra stia avvenendo, ad esempio, con Volpicelli, che ha due marcatori fissi addosso. Ed è già accaduto con Angiulli, che viene pressato in maniera sistematica per evitare che possa creare liberamente gioco come all’inizio del girone di andata.

Infatti allora Roselli tentò di reagire portando Russotto a centrocampo, ma con un errore che è evidente nel rendimento di Russotto, quest’anno, a Cava de’ Tirreni. Qualcosa (di sensato) dovrà essere inventato.

Senza variazioni, possibilità di mescolare le carte, utilizzare più frecce nel proprio arco, impedire all’allenatore avversario di avere la certezza dei calciatori in campo e della loro posizione, le potenzialità della squadra vengono compromesse. Tra gli ultimi nomi accostati alla Samb, anche quello di Andrea Bovo, esperto centrocampista di Serie C in forza al momento al Virtus Francavilla. Ma prima deve partire Bove (sembra uno scioglilingua).

SI GIOCA IN 16 In Serie C da tre campionati esiste la regola che consente cinque sostituzioni (regola incomprensibile: il calcio deve essere uguale ad ogni longitudine e in ogni categoria). Se non sbagliamo, la Samb non ha mai usufruito di questa possibilità, o almeno mai quando poteva essere necessario. Gli altri giocano in 16 (come il Fano), la Samb mediamente in 14, spesso in 13 (solo due cambi in Samb-Vis).