SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dal 21 gennaio le famiglie, i bambini ricoverati e il personale dell’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto del Tronto possono contare sul sostegno dei volontari e delle volontarie di Fondazione Arché. Saranno proprio loro a portare settimanalmente il loro entusiasmo e le loro competenze, maturate nella pluriennale esperienza con i piccoli dell’UMEE (Unità Multidisciplinare dell’Età Evolutiva), anche nei locali e nei corridoi del repato di Pediatria del nosocomio marchigiano a beneficio dei piccoli ricoverati, ma non solo.

Svolto in stretta collaborazione con il personale del reparto pediatrico, il progetto Pediatria ha l’obiettivo di aiutare la famiglia e il bambino a vivere in modo più sereno la permanenza in ospedale e l’adesione ai percorsi terapeutici.

Ogni martedì dalle 10 alle 12, I volontari e le volontarie di Fondazione Arché saranno presenti nella sala giochi del reparto di Pediatria e coinvolgeranno i piccoli ricoverati in una serie di attività ludiche con lo scopo sia di favorire la cultura del gioco sano tra tutti i bambini sia di rendere meno tramautico il loro incontro con i “camici bianchi” durante la permanenza in ospedale.

“I volontari e le volontarie di Arché saranno presenti nei locali dello spazio giochi dell’Ospedale “Madonna del Soccorso” tutti i martedì dalle 10 alle 12. Ma non escludiamo, dopo una prima fase sperimentale, di rafforzare il servizio” , spiega Ilaria Quondamatteo, responsabile dei volontari di San Benedetto del Tronto per Fondazione Arché.

“L’obiettivo è duplice: i volontari e le volontarie faranno giocare e divertire i bambini, dando così la possibilità ai genitori di vivere qualche momento di tranquillità e serenità: per mangiare qualcosa, per fare la spesa o anche solo per parlare agevolmente con i dottori”. Un aiuto tanto più necessario quello di Fondazione Arché tanto più a lungo dura la degenza dei bambini ricoverati. All’inizio durerà solo per un paio d’ore a settimana, in futuro dipenderà dalle esigenze degli utenti, in accordo con la dirigenza ospedaliera.