SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prima di Natale è arrivata una schiarita sul fronte Centro Agroalimentare con il consiglio regionale che, il 23 dicembre, dopo una lunghissima riunione protrattasi fino a mezzanotte era arrivato a deliberare il ritiro della messa in mora e quindi dei propositi di liquidazione delle quote che la Regione detiene nella società. Almeno per ora.

Domani, 17 dicembre, si doveva infatti tenere nel pomeriggio una nuova riunione dell’assemblea dei soci, importante per capire gli ulteriori sviluppi della faccenda ma questa è stata rinviata a data da destinarsi in attesa di una commissione ad hoc che si celebrerà in Regione nei prossimi giorni.

Intanto, oggi, il Comune di San Benedetto attraverso il suo albo pretorio ha pubblicato la delibera che, sempre prima di Natale, anche il consiglio comunale aveva partorito in tema Caap. La maggioranza, infatti, in quell’atto decise di optare per qualificare l’attività della società prevalentemente come organizzatrice di fiere,  una mossa tesa a salvaguardare la presenza del comune in quota pubblica (ex articolo 3 comma 7 della Madia) in quanto, secondo le valutazioni dell’amministrazione, nonostante un fatturato di appena il 3% che il Caap registra annualmente per l’organizzazione di fiere, quest’attività sarebbe in ogni caso prevalente considerando tutto l’indotto delle aziende che gravitano attorno al Centro Agroalimentare, indipendentemente dal fatturato. Una decisione che durante quella riunione d’assise partorì qualche scintilla con l’opposizione, che pretendeva di blindare ulteriormente il Caap dichiarandolo società strategica.

Nel video in evidenza, intanto, abbiamo registrato le opinioni di Fabio Urbinati sul caso del Centro Agroalimentare. Il consigliere regionale di Italia Viva: “Per fortuna la Giunta è tornata indietro da un atteggiamento che per me era sbagliato” dichiara il consigliere per quanto riguarda gli iniziali propositi di liquidazione della Regione. “La Legge Madia non è nata per far fallire le aziende” è invece la sua posizione riguardo la linea di rispetto del testo normativo portata avanti da Ancona fino a dicembre, attraverso la vicepresidente Anna Casini.