FERMO – Continua senza tregua l’attività della Questura di Fermo per il rintraccio e la messa in sicurezza degli autori di violenti episodi di sangue avvenuti anche recentemente sulla costa fermana e risultati collegati allo spaccio di sostanze stupefacenti ed in particolare la violenta rapina avvenuta nel novembre del decorso anno a Lido Tre Archi e la sanguinosa rissa nei locali di un bar.

Già nelle prime ore del 14 gennaio personale della Squadra Mobile e della Volante, ha attivato una serrata caccia all’uomo nelle zone dove gli ultimi due soggetti clandestini responsabili dei gravi delitti potevano aver trovato rifugio. Sono stati controllati alcuni degli appartamenti nei palazzoni di Lido Tre Archi, alloggi aperti e disponibili a tutti i delinquenti che bivaccano ed organizzano attività criminali confidando nella possibilità di sottrarsi ai controlli delle forze dell’ordine.

All’interno di uno di questi, con l’accesso forzato da tempo, veniva trovato uno dei due stranieri, cittadino tunisino del 1997, clandestino da anni sul territorio nazionale e responsabile di numerosi reati contro il patrimonio, la persona ed elemento integrante della rete di spaccio sulla costa fermana. L’uomo, subito immobilizzato, veniva trasportato in Questura.

Le ricerche, ad ampio raggio, sono poi continuate nel comune di Porto Sant’Elpidio, nei luoghi conosciuti dagli operatori della Polizia di Stato quali ritrovo e soggiorno provvisorio dei ricercati, grazie a contatti con connazionali o amici. Infatti, in un appartamento nei pressi del centro cittadino, veniva rintracciato anche il quarto ed ultimo soggetto clandestino per il quale da giorni erano stati intrapresi i controlli. Il giovane, cittadino egiziano del 1998, veniva accompagnato in Questura. Nello stesso appartamento, però, i poliziotti trovavano un altro soggetto, finora sconosciuto in queste zone, che aveva approfittato della disponibilità di alloggio per sottrarsi alle verifiche delle forze dell’ordine.

Si tratta, infatti, di un cittadino marocchino del 1992, clandestino sul territorio nazionale, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, contro la persona e giudiziari per lo spaccio di stupefacenti; forse una nuova leva da impiegare sul territorio per sopperire alla carenza di piccoli spacciatori dopo i colpi inferti dalle forze dell’ordine ed i conseguenti provvedimenti giudiziari ed amministrativi. Anche questa “new entry” veniva accompagnata in Questura.

A seguito dei controlli e gli adempimenti operativi condotti dal personale dell’Ufficio Immigrazione, due dei tre soggetti, il cittadino marocchino ed il tunisino sono stati “colpiti” da un decreto di espulsione. Il cittadino egiziano, invece, nella serata di ieri è stato trasportato presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Bari dal quale potrà essere riportato nel Paese di origine.