SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’Impresa della Samb a Trieste, dove è stata capace di cogliere la prima vittoria nella sua storia nonostante abbia terminato la gara in 9 contro 11 e sia stata in inferiorità numerica dall’ottavo del primo tempo (per tacere del calcio di rigore parato da Massolo e da dubbie posizioni di fuorigioco non rilevate), ci ha ricordato un altro risultato della Samb raccolto nonostante le espulsioni.

Bisogna tornare molto indietro nel tempo: 28 aprile 1991, primo campionato di Serie C2 della Samb dopo la doppia retrocessione dalla B del 1989. In panchina sedeva Rumignani e in quella gara furono espulsi ben tre calciatori rossoblu. La Samb era lanciata verso il ritorno in Serie C1 (seconda dietro al Chieti a 42) con 37 punti, il Martina ultimo con 17.

Furono infatti espulsi dall’arbitro Masulli di Cremona, per la Samb, al 20′ l’attaccante Alvaro Zian, al 32′ l’allenatore Giorgio Rumignani (per protesta aveva sferrato una serie di pugni al plexiglass della panchina), al 34′ il centrocampista Fabio Saggiomo, al 50” il difensore Gennaro Grillo. Poi al 54′ espulso anche un giocatore del Martina, il difensore Federico: la partita si concluse così in 8 contro 10.

La situazione provocò anche una invasione campo. Da “L’Espresso Rossoblu” dell’epoca, nella cronaca di Gino Arzani, leggiamo: “9° espulso Federico per fallo su Minuti. Si scatena il parapiglia: il giocatore espulso, mentre sta entrando negli spogliatoi litiga con Iaconi (d.s. Samb, ndr), dalla panchina ospite parte come un pazzo il portiere di riserva Galati che tenta di gettarsi nella mischia e nel frattempo un altro spettatore riesce ad entrare nel rettangolo di gioco e tenta di avventarsi contro l’arbitro, fortunatamente Pisano (portiere titolare della Samb) lo insegue per tre quarti di campo riuscendo a placcarlo a pochi metri dalla… meta. Alla fine le forze dell’ordine riescono a ripristinare la situazione e l’incontro può ricominciare“.

Rumignani commentò gli episodi alla… Montero: “Non ho recriminazioni particolari nei confronti della terna arbitrale. Per principio non li critico mai”. Grillo invece disse: “Il mio era un semplice intervento da ammonizione. L’arbitro sembra che sia un esordiente e tutti lo hanno capito”. Zian invece si giustificò così: “Il mio avversario mi faceva i pizzicotti e mi sgomitava sempre”.

La formazione della Samb vide in campo il portiere Pisano, poi Fantini, Piccioni, Bignone, Grillo, Solfrini, Carsetti, Manari, Zian, Saggiomo, Minuti, De Matteis. Per Pino Perotti de L’Espresso il migliore fu Pasqualino Minuti con voto 10 (sfiorò anche un gol con un’azione personale).

Di seguito il commento di Nazzareno Perotti su L’Espresso:

“Un pareggio che vale più di una vittoria. Una conclusione, seppur strana, che nessuno può discutere alla luce di quanto è successo in Samb-Martina. Quando la Samb si è trovata, ad inizio ripresa, in 8 contro 11 avversari, le speranze di salvare il punticino erano praticamente nulle.

I più che modesti avversari del Martina però, nonostante il grosso divario numerico, non sono riusciti a sbloccare il risultato, anzi hanno rischiato addirittura di subire il gol dopo una spettacolare azione personale di Pasqualino Minuti. L’equilibrio è tornato dopo l’espulsione del difensore Federico a dimostrazione che tra Samb e Martina poteva esserci partita solo in 9 contro 11, con il naturale finale senza reti.

Commentare in maniera diversa la gara di oggi è praticamente impossibile; le interpretazioni arbitrali favorite da un inspiegabile nervosismo in casa rossoblu hanno modificato i più elementari canoni di una partita di calcio, ma più di tutto i presupposti di una gara che vedevano una protagonista (la Samb) affrontare la Cenerentola del campionato scesa al Delle Palme con l’unico scopo di non subire una valanga di reti.

Dopo appena 30 minuti di gioco, invece, la formazione pugliese si vedeva costretta a dover addirittura cercare di vincere, con una doppia superiorità numerica. Ma neanche in quel momento gli avversari della Samb si sono resi conto di ciò che stava succedendo e hanno continuato a perdere tempo (che umiliazione per i propri tifosi!).

Pur di arrivare alla conquista di un punto che non gli serve a nulla.

Forse mister Aristei aspettava l’espulsione di un altro rossoblu che puntualmente è arrivata, ma, purtroppo per lui, la triplice superiorità numerica è durata pochissimo.

Ma se Aristei ha sbagliato, forse non riuscendo a credere a quanto i suoi occhi stavano vedendo, nella panchina opposta, Rumignani ha fatto di peggio: si è comportato alla stregua di un calciatore privando la sua formazione di quel raziocinio che solo le persone ricche di esperienza (a lui non dovrebbe mancare) riescono a trovare in momenti così difficili, imprevisti ed imprevedibili.

La testa eventualmente l’avrebbe dovuta perdere il Martina, magari non per stretti motivi di classifica.

Direte: Ma dell’arbitro, secondo molti il protagonista negativo della gara, neanche un accenno? Stavo per arrivarci. Ad una direzione arbitrale così fatta non avevo personalmente mai assistito per il semplice motivo che di solito, anzi sempre, gli arbitri dirigono da uomini e non come automi.

Il giudizio e le conclusioni preferisco lasciarle ai lettori, pregandoli di non lasciarsi influenzare dalla naturale passione rossoblu”