SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Partita a San Benedetto una raccolta firme per salvare la Riserva Sentina e la sua storica Torre sul Porto dall’erosione marittima che, si calcola, viaggia al ritmo di due metri di costa “mangiata” ogni anno, tanto che la distanza attuale fra l’acqua e l’antica torre di avvistamento del XVI secolo è ormai arrivata a poco più di nove metri.

La petizione, che è arrivata a oltre 700 firme, è sostenuta oltre che dal Comune di San Benedetto e dal comitato di indirizzo della Riserva Sentina anche dalle maggiori associazioni ambientaliste nazionali con una declinazione locale fra cui Lipu, Legambiente, Lida, Gev di Ascoli, Fai, l’associazione Amici della Sentina, e il Club Unesco San Benedetto. Inoltre partecipano anche Associazione Sentina, Questione Natura, La Contea.

Una volta raccolto un numero adeguato di firme, queste saranno inviate alla Regione assieme a una lettera che solleciterà l’ente a un intervento immediato e alla messa a disposizione, quanto prima, degli 11 milioni di euro già previsti per un intervento contenitivo nella porzione di costa nell’ultimo piano di difesa della costa recentemente approvato ad Ancona e che fa in ogni caso rientrare il progetto della Sentina fra i primi 7 (su 37 totali) per urgenza.

“La Riserva è un’eccellenza per San Benedetto, l’unica area protetta da Ferrara fino alla Puglia” commenta il sindaco Piunti che assieme all’assessore all’ambiente Andrea Traini ha firmato la petizione in Comune stamattina. “Vogliamo vedere in bilancio i fondi destinati all’intervento e vogliamo attenzione costante a un patrimonio che è di tutti” prosegue. “C’è il rischio (in qualche anno ovviamente ndr) se non si interviene, che l’erosione vada a mettere in pericolo le vicine infrastrutture come strade e depuratore” il monito invece che lancia Traini.

“Dobbiamo spingere e farci sentire perché la Sentina è di tutti. Questa sottoscrizione serve per far capire che erosione è un problema serio” chiosa invece Ruggero Latini, presidente del comitato di indirizzo della Riserva. “Se non facciamo nulla questa sarà l’ultima generazione che ricorderà la Torre sul Porto” dice invece Albano Ferri dell’associazione Sentina.

Tutti i week-end, dall’11 gennaio al 2 febbraio, le varie associazioni coinvolte saranno presenti con dei banchetti per permettere l’adesione dei cittadini alla petizione in diversi luoghi pubblici della città fra cui Piazza Salvo D’Acquisto, Viale Moretti, Il centro commerciale Porto Grande e Piazza Cristo Re a Porto D’Ascoli.