SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Scusa la voce un po’ roca ma mi sono svegliato poco fa, mi devo ancora riprendere da questi incredibili giorni”.

Così esordisce al telefono Gianni Schiuma, intervistato da noi di Riviera Oggi nella mattinata del 2 gennaio. Il Dj sambenedettese è stato protagonista del Capodanno 2020 in piazza Giorgini con una grandissima festa che ha portato in piazza tantissime persone (circa 6 mila presenze nella notte al centro, anche dopo l’evento) tanto che è stato menzionato anche nel Tg nazionale di Rai 1 per il grande successo ottenuto.

Qui il nostro articolo

In seimila in Piazza con Gianni Schiuma per il Capodanno 2020

‘The Day After Tomorrow’, abbiamo chiesto a Gianni Schiuma, 24 ore dopo, impressioni e sensazioni sulla serata.

“Come detto prima, mi debbo ancora riprendere bene perché purtroppo non sono più un ragazzino ma ovviamente la gioia è grande. Gioia volevamo portare in piazza per salutare il 2019 e accogliere il 2020 e così è stato. E’ stata una soddisfazione immensa vedere tantissime persone festeggiare e condividere questo momento tutti insieme con la musica e l’amore. Sono davvero felice“.

Qual è stato il segreto per la buona riuscita della manifestazione?

“Senza dubbio la preparazione. Avevamo dietro una grande squadra che debbo ringraziare non una ma almeno cento volte. Dall’amministrazione comunale, in primis agli assessori Annalisa Ruggieri e Pierluigi Tassotti, alla Brothers Management del mio fratello acquisito Tomas Orsolini e grazie a tutti coloro che si sono prodigati per questo evento trasformandolo in un grande successo. E grazie anche per avermi sopportato…”.

Sopportato?

“Sì (n.d.r. ride), ero abbastanza nervoso i giorni prima di Capodanno perché ovviamente sentivo tantissimo l’evento. Non avevo mai festeggiato un Capodanno in piazza nella mia San Benedetto e ci tenevo tantissimo a farlo alla grande. E’ andata molto bene e non posso che ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita e, appunto, anche per avermi sopportato”.

In effetti è stato sfatato un tabù, ovvero che solitamente non si è mai profeti in patria…

“E’ vero, hai ragione. Per mia grande fortuna e soddisfazione sono contento di aver sfatato questo luogo comune. La risposta che ha dato la città è stata davvero molto positiva e non era scontata. Ovviamente me lo auguravo. In piazza c’erano molti sambenedettesi ma anche forestieri dai Comuni limitrofi e anche regioni vicine. Penso che il Capodanno abbia portato benefici a tutto il centro di San Benedetto, attività ed esercizi commerciali compresi. Sono contento anche di questo”.

Oltre alla grande professionalità, e questa non era una novità, ha colpito anche la sicurezza vista sul palco e dietro le quinte di tutti coloro che si sono prestati alla grande festa. Sembrava che questo tipo di Capodanno si facesse da anni in piazza.

“In effetti ho provato pure io questa sensazione. C’era tanta emozione ma anche consapevolezza di fare bene perché il nostro obiettivo principale era di far passare delle ore divertenti e spensierate a tutti coloro che avrebbero partecipato alla manifestazione. Vedere dal palco le persone ballare, cantare, divertirsi e anche ringraziarci per quello che stavamo facendo è stato molto gratificante ma bello per tutta la città. Ho notato che la collettività aveva voglia principalmente di svagarsi, non sembrava chiedere altro ed è stata accontentata. Secondo me ciò significa che non bisogna per forza fare cose eclatanti o roboanti ma bastano anche cose meno complicate, ovviamente preparate molto bene e con una buonissima organizzazione”.

Fin dalla presentazione l’avevi detto, volevi portare ‘semplicemente’ tanta gioia e felicità.

“Esatto. Cose semplici ma che bisogna saper fare bene e qui torniamo al discorso della preparazione. C’erano tutti i miei amici ma ho saputo anche di gente che mi veniva a vedere per la prima volta ed è rimasta colpita piacevolmente. Ero molto carico, ci tenevo a far bene e vedendo tante persone condividere gioia e felicità con me mi ha spinto ancora di più a dare il massimo. Tanto che alla fine della manifestazione sono andato poi al Viniles a darci dentro e a proseguire con i festeggiamenti. Ma ora ne risento (n.d.r. ride)“.

Un tuo augurio per questo 2020?

“Meno lamentele e più altruismo oltre che al coraggio naturalmente. Con questo Capodanno spero di aver aperto un varco. La Riviera ha grandi potenzialità, molte realtà e associazioni sul territorio che possono dare molto alla comunità. Non solo io. Il territorio vive molto sul turismo e questi eventi, con dietro una preparazione eccellente, possono portare numerosi benefici e anche visibilità. Bisogna crederci e fare le cose con passione”.