SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Ormai anche i sassi sanno che l’ospedale di San Benedetto soffre di una grave carenza di primari, problema che vorremmo ben illustrare ai cittadini, dal momento che è altrettanto chiaro che, quando la dirigenza dell’Area Vasta 5 lo vuole, esso viene risolto in brevissimo tempo (si veda il caso del primariato di oncologia con l’assunzione della dottoressa Giorgi)”: inizia così una nota stampa del Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso, che continua: “La mattina del 6 dicembre abbiamo letto sulla stampa mirabolanti affermazioni riguardanti l’arrivo di nuovi primari in breve tempo: Neurologia, Chirurgia, Ortopedia, Cardiologia, Nefrologia. Intanto esponiamo la situazione ad oggi”.
“Il primario della Chirurgia è mancante dal giugno 2019, quello di Ortopedia dal 1° aprile del 2010 (quasi dieci anni), quello di Cardiologia manca dal settembre 2018 (15 mesi), in Urologia è in organico in Area Vasta 5, ma a San Benedetto sembra non venga mai, in Ematologia sembra che il primario di Area Vasta 5 a San Benedetto non venga mai, nel Laboratorio analisi c’è il primario di Area Vasta 5, ma a San Benedetto sembra che anche lui non venga mai, in Oncologia c’è primario di Area Vasta 5, ma il primario di San Benedetto va ad Ascoli, in Neurologia c’è il primario di Area Vasta 5, ma va ad Ascoli” dettaglia la nota.
“Abbiamo letto: «partito l’avviso per il primario di Chirurgia e Cardiologia per San Benedetto». Al Comitato risulta che il bando per primario di Cardiologia a San Benedetto sia scaduto a settembre 2018 ma, ad oggi, la procedura non è stata espletata, in ottemperanza a direttive politiche? Ricordiamo ai lettori che la vice presidente della Regione, l’ascolana Anna Casini, a febbraio affermò: «ringraziamo Dio che a SBT non c’è l’Utic». E ricordiamo anche che il Direttore sanitario, l’ascolana Sansoni, a luglio firmò un ordine di servizio per far restare a casa, di notte e contro la legge, il medico dell’UticC. Si può capire facilmente perché ora siamo molto ma molto diffidenti” si legge, “mentre l’11 febbraio 2020 scadranno i 12 mesi di incarico dell’attuale primario facente funzione appunto in Cardiologia, e non sarà più possibile rinnovarlo. Secondo i malpensanti sarebbe un’ottima occasione per poter finalmente chiudere questa fastidiosa Utic, che non dovrebbe esistere a San Benedetto, come affermato ed evidentemente voluto dai politici”.
“Secondo interrogativo: se, come affermato da fonti ufficiali è partito l’avviso per il primario di Chirurgia, come mai nell’albo pretorio dell’Area Vasta 5, ad oggi, non c’è nulla in merito? Terzo interrogativo: Igiene e Oncologia sono strutture di Area Vasta, ossia di tutta la Provincia, dunque perché vengono definiti “primari del Mazzoni”? Appare evidente che nella testa di molti esisterebbe già un solo ospedale. Quarto interrogativo: il primario di Nefrologia è di Area Vasta, quindi dovrà lavorare in entrambi gli ospedali, oppure sarà solo per Ascoli? Teniamo conto di quanto viene praticato sul territorio regionale: Jesi, Senigallia, Fano, Urbino, Civitanova hanno la Nefrologia con il primario. L’unico soppresso è stato quello di San Benedetto, che fu il secondo istituito in tutta la Regione, nel 1976, dopo quello di Ancona. Dunque risulta inspiegabile per quale ragione sia stato tolto solo nell’ospedale di San Benedetto” si chiedono il presidente del Comitato Nicola Baiocchi e la consigliera comunale Rosaria Falco.
“Aggiungiamo ora un aspetto molto particolare, che può sfuggire ad una valutazione superficiale. Il primario di Ginecologia del Madonna del Soccorso, (e non di Area Vasta 5, si badi bene) ha ricevuto disposizioni dalla direzione di fare due sedute operatorie alla settimana ad Ascoli ed una soltanto a San Benedetto. Per quale strana ragione il primario di Ortopedia e quello di Chirurgia di Ascoli non dovrebbero a loro volta fare due sedute operatorie settimanali nell’ospedale di San Benedetto? Chi ha deciso, e per quali direttive, questo incomprensibile trattamento discriminatorio? Infine, ricordiamo ancora una volta al dottor Milani, che a giugno aveva promesso di fornire al Comitato i dati sugli infermieri dei due ospedali, divisi per reparti, ma ad oggi non abbiamo ricevuto nulla. Non è che qualcuno, politico o dirigente che sia, non vuole che si scoprano grossi ed ingiustificati divari di personale tra Ascoli e San Benedetto, nonostante i rispettivi carichi di lavoro, così come risultanti anche da dati ufficiali della Regione?” si domandano.
“Da ultimo, rivolgiamo un nuovo, fiducioso appello al nuovo Direttore Generale dell’Asur Nadia Storti, affinché, confermando la propria reputazione di persona proba ed equanime, rivolga la sua attenzione a questo territorio che da anni denuncia invano le proprie criticità e le decisioni pregiudizievoli e incomprensibili prese a suo danno, e che da anni vede la soppressione o sottrazione di quanto gli spetta e di quanto necessario, affinché voglia ripristinare l’equità e l’appropriatezza dei servizi, delle cure e del personale in dotazione, a tutela del diritto alla salute della popolazione servita dal nostro nosocomio” conclude il comunicato.
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