SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Come descrivere quello che la Regione Marche sta provocando al Centro Agroalimentare Piceno? Ci ha pensato la crew satirica di “C’era una volta San Benedetto“: messaggio semplice e diretto, con un sorriso, è il caso di dirlo, agro(alimentare)dolce.

Regione Marche che ha il volto mostruoso e inflessibile di Night King, l’eroe negativo della saga Game of Thrones. Come interpretare chi, nel 2017, dichiarava, nelle parole della vicepresidente Anna Casini, ascolana, queste testuali parole:  “La Regione Marche è ben disposta ad aiutare la partecipata Centro Agro-Alimentare e farà la sua parte per la riuscita del progetto di sviluppo del Centro e della sua mission, anche nell’ottica del rilancio dell’economia agro-alimentare (…) in sinergia con altri Enti e Organismi territoriali preposti, valorizzando le funzioni del Caap come Partecipata e Soggetto sinergico ed operativo di supporto, per l’attuazione delle politiche istituzionali emanate dagli Enti Pubblici”, mentre ieri, 10 dicembre, chiede “la liquidazione” con tanto di diffida e messa in mora?

Magari vedere anche ai confini col Tronto la Regione delle vesti di un elegante Babbo Natale, al femminile, col sorriso e con i regali, così come avvenuto con il “salvataggio” di Aerdorica e i suoi 50 milioni di buco, o con l’Interporto di Jesi, oppure, come ricordato dall’assessore Fabrizio Cesetti, con le aziende Meccano e Cosmo, prima dismesse e poi aiutate.