
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si parla di agroalimentare e in Consiglio Regionale non si poteva che finire a parlare di cene. Non tarallucci e vino, anzi. La pietanza servita aveva un sapore amarognolo, quasi acidulo. Cicoria anziché miele, insomma.
Giovedì 6 dicembre ad Ancona è andato in onda uno scontro tra tre rappresentanti del Piceno in tema di Centro Agroalimentare di San Benedetto, società partecipata, oltre che dal Comune di San Benedetto e dalla Regione Marche, anche da altri enti per quote minori. Anna Casini, Partito Democratico, vicepresidente regionale, da una parte, e Fabio Urbinati, consigliere regionale Italia Viva (ex Pd) e Peppe Giorgini del M5S. Ascolana la prima, sambenedettesi i secondi.
Mozione presentata dai due sambenedettesi e bocciata dal Consiglio Regionale con un voto di 12 a 11. Mozione che ha avuto anche una divagazione culinaria, già iniziata per la verità con la comunicazione di Peppe Giorgini del giorno precedente il Consiglio: “Sono venuto a conoscenza, da persone attendibili, che un imprenditore ascolano si è incontrato in un ristorante di San Benedetto con dei politici piceni dove, in quell’occasione, gli è stato proposto proprio l’acquisto del Centro Agroalimentare dopo una eventuale messa in liquidazione“.
E proprio da questa dichiarazione, pur non riportata in aula negli interventi iniziali di Urbinati e Giorgini, la vicepresidente Casini è voluta, con ogni evidenza, ripartire, pur con qualche imprecisione almeno a quello che abbiamo registrato da Giorgini. Il video parte proprio dalla replica della Casini (si continui poi dopo per approfondire ancora).
“La premessa è che io non sono mai stata a cena a spese del Centro Agroalimentare al ristorante Tropical o in un altro ristorante” ha esordito la Casini riferendosi ad una conferenza stampa di qualche mese fa in cui insieme al Consiglio di Amministrazione del Centro Agroalimentare era intervenuto anche il presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini e appunto Giorgini (il quale fuori microfono dice “abbiamo pagato noi”).
“Io le ho fatto vedere la foto perché lei ha scritto sui giornali perché c’erano dei conosciuti politici ascolani (Giorgini parla di piceni in realtà senza specificare il Comune, ndr) che sono andati a cena. Come tutti sanno io non vado a cena né alle processioni. E poi io non ho detto che è stato lei o Urbinati. Io ho detto che non sono mai stata a pranzo o a cena a spese del Centro Agroalimentare, come penso che nessuno abbia fatto, poi chi dovrà vedere vedrà” ha continuato Anna Casini.
Al di là della parentesi culinaria, la questione del Centro Agroalimentare ha visto una fortissima contrapposizione tra i tre rappresentanti piceni con una frattura interna alla maggioranza che sostiene Ceriscioli proprio per la posizione di Urbinati. Analizzeremo ancora tutti questi aspetti, intanto, nei link seguenti, i due interventi di Fabio Urbinati e quello di Peppe Giorgini.
URBINATI PRIMO INTERVENTO
URBINATI SECONDO INTERVENTO
INTERVENTO GIORGINI
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Il punto della questione non è chi è andato a cena con chi, il punto della questione è: il Centro Agroalimentare ha ancora motivo di esistere? Se ha ancora motivo di esistere quale sarà la sua funzione strategica per il territorio? Con quale modello di Business?
Pensavo che l’esperienza di governo dei 5 Stelle li avesse portati a rivedere un po’ le loro modalità di opposizione passando a qualcosa di un po’ più costruttivo invece noto con dispiacere che siamo alla solita retorica anti-casta che ormai sa solo di invidia sociale….
In questo caso ho riportato soltanto il passaggio più “leggero” della risposta e ho messo i video degli interventi, anche perché per il resto occorrerebbe più tempo e sono in programma conferenze stampa ed eventi che potrebbero superare quanto detto in consiglio già da domani. Tuttavia il riferimento alla cena o al pranzo era dovuto come replica stante le ultime dichiarazioni di Giorgini, anche se su altro aspetto, riportate la scorsa settimana.
Ale forse ti é sfuggito qualcosa? https://www.rivieraoggi.it/2019/08/06/291174/centro-agroalimentare-ufficializzata-sinergia-con-car-e-italmercati-puo-risorgere/