SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Stop cemento” è lo slogan della protesta di Legambiente che si è svolta nella mattina del 7 dicembre a Porto d’Ascoli. Mossi dalla contrarietà alle sette varianti urbanistiche, i manifestanti si sono riuniti tra Via Mare e Via Sgambati per ribadire l’importanza del verde e del suolo.
“Piantatela di romperci i maroni. Stop cementificazione” si legge sul cartellone appeso al collo di Giorgio Mancini, che ricorda che il 5 dicembre è stata la giornata mondiale della tutela del suolo: “Il suolo è vivo e ha la funzione di difenderci dal dissesto idrogeologico e dalle bombe d’acqua causate dai cambiamenti climatici. Cementificare è sbagliato in questa città che ha un negativo primato, cioè l’alta densità di popolazione, e un problema evidente di viabilità e vivibilità. Le aree che il comune doveva espropriare a suo tempo sono state comprate dai costruttori che da oltre 20 anni tentano di specularci sopra”.
“Il 60% della costa marchigiana è sparita sotto al cemento – fornisce il dato Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – Gli unici spazi che si salvano sono le aree protette regionali, come la Riserva Naturale Sentina. Chiediamo alla Regione e ai comuni di dichiarare inedificabile ciò che resta del territorio. Dobbiamo lavorare per affrontare la sfida culturale dei cambiamenti climatici”.
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Fin quando non arriverà qualcuno che modificherà le attuali norme edificatorie consentendo di andare in altezza, come stanno facendo in tutte le grandi città, possibilmente sostituendo l’esistente, il consumo del territorio per edificare è normale.
“Protestare” è giusto, ma farlo ora sembra come chiudere il recinto quando i buoi sono scappati.
Wall-E, probabilmente non vivi a San Benedetto, altrimenti sapresti che in città la situazione è desolante con la metà degli immobili in vendita. A San Benedetto di tutto c’è bisogno tranne che di altro cemento che sia in orizzontale o in verticale.
È poi vero che a San Benedetto di doveva protestare prima che i palazzinari devastassero la città, ma anche adesso è importante protestare contro il nuovo piano regolatore di questa “geniale” amministrazione che vuole distruggere le ultime aree verdi rimaste