SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Altro blitz antidroga in Riviera e, purtroppo, altri ragazzi coinvolti nell’illecito traffico di sostanze stupefacenti nel nostro territorio.

Nel pomeriggio personale della Sezione Anticrimine e della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato sambenedettese, a seguito di servizi di appostamento e osservazione effettuati nella zona di Porto D’Ascoli, ha accertato una fiorente attività di spaccio condotta da due fratelli di nazionalità albanese, 19 e 17 anni,  da tempo residenti in Riviera.

Gli agenti, nel corso di un’attività svolta in borghese, avevano notato già dai primi giorni del mese di novembre un singolare “andirivieni” dall’abitazione situata nel quartiere Agraria. Ciò ha fatto ritenere ai poliziotti che l’abitazione fosse stata adibita a centrale di spaccio di sostanze stupefacenti.

Pertanto, sulla scorta di quanto riscontrato visivamente nei giorni precedenti, il 29 novembre gli agenti riuscivano ad accedere all’interno della casa approfittando dell’ingresso di uno dei numerosi clienti. Nella circostanza la Polizia procedeva ad una perquisizione domiciliare all’esito della quale, nella stanza da letto dei due fratelli,rinveniva diversi involucri contenenti marijuana mentre, addosso al fratello minore, rinveniva altri 3 involucri contenenti cocaina.

Nel prosieguo delle operazioni i poliziotti rinvenivano un bilancino di precisione e numerosi ritagli in cellophane destinati al confezionamento delle dosi da spacciare nonché denaro contante e monili in oro dei quali gli indagati non sapevano giustificare il possesso. La sostanza, il materiale ed il denaro rinvenuto veniva sottoposto a sequestro trattandosi di cose e profitti derivanti da attività illecite.

L’attività di Polizia Giudiziaria consentiva di porre fine ad un torbido smercio di sostanze a favore di giovanissimi residenti in zona divenuti clienti abituali della coppia di fratelli albanesi indagati in stato di libertà e segnalati alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno e alla Procura dei minori di Ancona quali “responsabili di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.