SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Si è appena concluso, con un bilancio a nostro parere totalmente fallimentare, il triste esperimento della chiusura di via Risorgimento“.

Così, in una nota, Tonino Capriotti del Comitato ‘Salviamo il Centro’ (oltre che consigliere comunale di Italia Viva) in merito alla chiusura della strada per l’iniziativa Negozi in Festa.

Qui il precedente articolo

“Via Risorgimento, bene Negozi in Festa ma chiediamo una svolta definitiva”

Antonio Capriotti aggiunge: “Scopo di chi lo ha messo in atto, amministratori e commercianti, doveva essere quello di riqualificare, mediante l’interdizione al traffico e la predisposizione di alcune attrazioni, l’aspetto di questa importante arteria cittadina e, con essa, valorizzare e vivacizzare la vita dell’intero centro storico. Il tutto mediante la chiusura al traffico della stessa via e di strade limitrofe, il dislocamento di un palco per la musica in piazza Matteotti e di alcune bancarelle lungo la suddetta via”.

“Il risultato? Una manifestazione deprecabile, un esperimento kitch da non ripetere con tanta musica/rumore a palla nel salotto buono di San Benedetto e la presenza del solito mercatino, che a stento riusciva a catturare la curiosità dei pochi distratti passanti. Vogliamo poi parlare del traffico, vero punto dolens della situazione??? -dichiara Capriotti –  Lunghe code sulla statale e su Via Curzi e disagi ai residenti. Bizzarra inoltre, quanto di parte, la decisione di far parcheggiare gratuitamente solo gli abitanti di via Risorgimento nel parcheggio sotterraneo di piazza Nardone. Gli altri residenti del centro, tutti figli di un Dio minore? Alla disperata quanto fantomatica e drammatica ricerca di un parcheggio che non si trova (se non a un chilometro da casa)”.

Capriotti dichiara: “Al di là dell’esperimento della viabilità, ciò che nella vicenda appare davvero assurdo e avvilente è il fatto di vedere una cittadina, bella e accogliente come San Benedetto, diventare sempre più una sorta di mercato permanente. Il salotto buono di San Benedetto già occupato regolarmente di martedì e venerdì, sta via via perdendo qualità, prestigio ed attrattività. E tutto il centro sta perdendo valore; sempre meno sono i residenti”.

Stoccata al Comune: “Se c’è davvero da parte dell’Amministrazione comunale l’intenzione di riqualificare il centro storico, invece che attuare questi interventi a spot riguardanti ora questa ora quella via, sarebbe necessario, a nostro parere, elaborare un progetto di fattibilità, condiviso con i cittadini interessati. Programma che gradualmente potrebbe prevedere anche la progressiva chiusura al traffico, ma che contestualmente dovrebbe dar vita ad una zona con parcheggi e relativi permessi riservati esclusivamente ai residenti. Contestualmente occorrerebbe corredare il perimetro della suddetta zona con ulteriori parcheggi, da realizzare, ad esempio, su un’indispensabile balconata sull’Albula, o in altre zone facilmente individuabili nel perimetro urbano”.

“Ulteriori suggerimenti di noi residenti per rimediare allo scempio dei giorni scorsi? Recuperare per questi eventi kitch anche altre aree, come il viale tra i campi da tennis, dove ci sono le casette di legno sempre chiuse. Eliminare dal centro cittadino la musica, o meglio quella specie di musica, che, assordante com’è, lungi dal richiamare i passanti, li fa tenere a debita distanza – conclude Capriotti – E soprattutto creare autentici eventi culturali e di intrattenimento che qualifichino, piuttosto che squalificare, le nostre vie più belle.  Vi consigliamo vivamente di gettare lo sguardo a quanto succede in altre cittadine rivierasche, dove non si sognerebbero mai di tenere nel salotto cittadino il mercato settimanale. II centro cittadino è, e deve rimanere, un salotto e non una fiera“.