SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E arte sia. Una sala gremita e una calorosa atmosfera hanno accolto alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto, l’inaugurazione della mostra “Aligi Sassu illustra I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni”, promossa dalla Fondazione Banco di Napoli, con la partecipazione della Fondazione Casa del Manzoni, del Circolo Culturale Endeca e col patrocinio del Comune di San Benedetto del Tronto.

È una delle manifestazioni di spicco, come ha sottolineato il sindaco Pasqualino Piunti, del cartellone degli eventi che la Città offre durante le feste di fine anno, per valorizzare e diffondere cultura e socialità.

Rosalba Rossi, curatrice della mostra, evidenzia come questa alla Palazzina Azzurra sia “una mostra di livello internazionale, considerato il calibro dell’artista, Aligi Sassu, personalità significativa del panorama artistico italiano del secolo scorso, animatore del movimento Corrente e che nel 1956 guida la prima delegazione di artisti italiani nella Cina di Mao. Il più giovane artista di tutti i tempi (a soli 16 anni) a partecipare alla Biennale di Venezia, invitato da Filippo Tommaso Marinetti”

Nel 1992 porta a termine il murale in ceramica “I miti del Mediterraneo” di 150 metri quadrati, per la nuova sede del Parlamento Europeo a Bruxelles. Nel 2005 riceve dal Capo dello Stato, professor Carlo Azeglio Ciampi, il diploma di benemerenza di I classe (Medaglia d’Oro) per la scuola, cultura ed arte. Conferimento che viene accordato a persone che abbiano acquistato titoli con opere di riconosciuto valore nel campo dell’educazione, della scuola, dell’università e ricerca e, più in generale, nella diffusione ed elevazione della cultura”.

I 58 acquerelli oggetto di esposizione sono stati realizzati, su incarico dell’editore Giani, nell’inverno del 1942-43 a Zorzino sul Lago d’Iseo, dove l’artista si era ritirato, essendo sorvegliato speciale, dopo l’uscita dal carcere nel quale era finito per attività antifascista. Vengono proposti con una suggestiva sequenza che ripercorre la storia del Romanzo manzoniano, di cui la psicologa e scrittrice Pascale Chapaux-Morelli, insegnante all’Università di Parigi 8, ha, nel corso dell’inaugurazione di ieri, esaltato la potenza del messaggio che rimane attuale e più vivo che mai.

Gloria Gradassi, critica d’arte, e la narratrice di luoghi, arte e storia, Lella Palumbi, hanno infine illustrato la bellezza delle opere in mostra, ribadendo l’elevata caratura dell’esposizione.

La mostra è a ingresso gratuito e sarà aperta sino al giorno 16 gennaio 2020 (dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 19).