ANCONA – Di seguito una nota stampa del coordinamento dei comitati “No al Muro, Sì al Mare” che nelle Marche si batte per alleviare gli effetti dei pannelli fonoassorbenti lungo la Ferrovia Adriatica.

Martedì 26 Novembre, durante la seduta dell’Assemblea Legislativa Regionale, i consiglieri della Regione Marche si troveranno a votare una mozione, presentata dal consigliere Giancarli, sull’ormai annosa battaglia sul progetto Rfi relativo alle barriere fonoassorbenti che, per i semplici cittadini marchigiani, significa il Muro, alto 8-10 metri, e che correrà, quasi ininterrotto, per tutta la costa regionale.

I vari Comitati, promotori della battaglia contro questa soluzione tecnica, non contestano la necessità di affrontare il problema del rumore causato dai treni, anzi. Quello che in questi mesi contestano è lo strumento tecnico scelto ovvero un muro che, mitigando il problema rumore, ne crea tanti altri altrettanto gravi come: danni economici al turismo regionale, danni ambientali e paesaggistici verso tutti i cittadini delle Marche, danni alla qualità della vita e di salute a tutti i residenti che vivono in prossimità e nelle città attraversate della rete Rfi.

Questa mozione che chiede di impegnare la Giunta Regionale ad amplificare, in ogni sede istituzionale, la voce dei cittadini e del Consiglio Regionale tutto, è, per il Coordinamento dei Comitati, la definitiva affermazione che le nostre preoccupazioni erano fondate, che le nostre richieste di revisione della norma sono più che adeguate e che solo un nuovo voto unanime, come quello del 19 febbraio 2019, del Consiglio Regionale può confermare che tutti i partiti ed i movimenti marchigiani vogliono evitare, a questa nostra Regione, l’ennesimo schiaffo che la miopia della politica nazionale spesso esprime.

Il Coordinamento dei Comitati vigilerà su questo voto e capirà, da esso, se la politica di questa Regione è ancora compattamente convinta che, al di là e al di sopra delle logiche di posizionamento politico, il bene delle Marche passi da una continua rivalutazione del proprio territorio e che “il Muro”, se realizzato, sia invece un nuovo insanabile sfregio al nostro paesaggio.