SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La sentenza del Tar che ha provocato tante reazioni in merito alla società partecipata Picenambiente SpA (clicca qui) investe direttamente anche un’altra partecipata, il Centro Agroalimentare Piceno, dove il Comune di San Benedetto del Tronto è il primo socio con il 43% delle quote, seguito dalla Regione (33,8%).

Una sentenza che arriva a stretto giro dopo una delibera di Consiglio Comunale nella quale tutti i consiglieri presenti hanno votato l’importanza strategica del Caap, che quest’anno, per la prima volta dopo tanti anni, potrebbe concludere il bilancio in pareggio o anche con un piccolo utile di gestione.

Difficile in questo contesto comprendere il gioco a cui sta giocando la Regione Marche, che si è messa alla finestra e anzi, sta letteralmente gettando il bambino con l’acqua sporca. Dopo le grandi parole di elogio della vicepresidente regionale Anna Casini nel 2017, pur con bilanci rossi e pesanti, all’improvviso la Regione, la scorsa primavera, ha comunicato la volontà di liquidare le proprie quote.

Liquidare, e non vendere: una differenza sostanziale che il linguaggio comune non sempre riesce a comprendere. La vendita infatti consta di una trattativa privata e di un prezzo di acquisto che può anche essere rifiutato se valutato non congruo. La liquidazione è invece un lungo procedimento (nel quale liquidatori e sindaci restano in carica fino a 10 anni) nel quale il bene va ceduto non al prezzo di mercato, perché, appunto, si tratta di una alienazione forzata.

Per questo motivo nella giornata di mercoledì 20 novembre il Consiglio di Amministrazione del Caap si riunirà per formulare alla Regione Marche alcuni scenari, tra cui vi potrebbe essere quello dell’acquisto di una parte delle quote dal Caap stesso. Vi potrebbero essere anche altri interlocutori interessati a subentrare nel capitale sociale, come la rete Italmercati, con la quale il Caap ha stretto accordi di collaborazione di recente, ma anche aziende del settore agroalimentare piceno.

La Regione, però, non batte un colpo.