SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Presso la Sala Smeraldo dell’Hotel Calabresi si sono tenute le premiazioni del 26esimo Premio Libero Bizzarri – Expo del Documentario.

L’evento ha visto la proiezione del corto “La vena giusta del cristallo” del regista Renato Porfido e l’esibizione del Maestro Federico Longo, pianista e direttore d’orchestra che ha emozionato il pubblico presente.

La Fondazione Libero Bizzarri ha deciso di omaggiare Ferruccio Zoboletti dedicandogli il Premio “Bizzarri 2019 – Calcio… ma non solo”: un riconoscimento all’importante ruolo avuto dall’imprenditore nella vita sportiva cittadina, avendo rivestito le cariche di presidente della Sambenedettese Calcio per una decade e del Circolo Tennis Maggioni per ben 18 anni.

La giuria, presieduta dal giornalista Andrea Vianello, ha decretato il vincitore del 26^ Premio Libero Bizzarri: si tratta del documentario “Butterfly” di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman.

La giuria è così composta: Presidente Andrea Vianello, giornalista dirigente Rai; giurato Piero Valesio, giornalista direttore canale Supertennis; giurato Emilio Piervincenzi, giornalista, direttore e editore presso Ilcalciovero, giurata Francesca Borghetti, autrice tv e documentarista.

Butterfly” di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman – Le motivazioni
Un film completo, splendidamente costruito, teso e introspettivo insieme, avvincente come gli incontri di boxe femminile che segue in diretta e al contempo indagatore discreto delle ansie e i turbamenti di un’atleta giovane troppo caricata dell’aspettative. La storia della prima pugile italiana che ha partecipato alle Olimpiade, Irma Testa, è una storia di sfida e rivalsa, fatica e speranza, ostinazione e fragilità, dove lo sguardo dei registi, incredibilmente discreto, accompagna la protagonista come un angelo custode dai successi alle crisi, dal disincanto al riscatto. Butterfly non strizza l’occhio alle atmosfere da Million dollar baby, raccontando la crescita di una donna e un’atleta nello scenario comune di una città del sud, con l’accompagnamento del suo cerchio di affetti, su cui spicca la figura cruciale del vecchio maestro di boxe.

La giura ha deciso di assegnare un premio speciale a un altro documentario, “Pugni in faccia” di Fabio Caramaschi.

Premio speciale della giuria, “Pugni in faccia” di Fabio Caramaschi. Le motivazioni
La vita sgraziata e disgraziata di un ragazzo contro, attraverso gli occhi di chi ne fu maestro elementare e poi testimone documentaristico in molti momenti chiave della sua esistenza. Pugni in faccia è un vero film verità sulla storia di Mirco Ricci, che divenne campione del mondo di pesi mediomassimi e poi finire in prigione dopo un’orribile vicenda di violenza, ma anche un esperimento sociale sui generis, approfittando delle immagini preziosissime conservate dall’autore negli banchi di scuola e del suo successivo affiancamento silenzioso della carriera da boxeur, in cui emerge in modo emozionante il distacco tra il bambino innocente che gioca con il Pongo e il ragazzo sciagurato che si gioca la vita con la sua rabbia mai domata.

Il Bizzarri continua
Le proiezioni del Festival proseguiranno in Palazzina Azzurra fino al 20 novembre. Nella giornata di domani, martedì 19 novembre, a partire dalle 16 saranno proiettati 3 documentari fuori concorso:
“Contro corrente” di Nicola D’Auria e Vincenzo Martone (2016, 54’)
“Etre et durer – Il parkour visto da una madre” di Maria Serena Mignani (2017, 73’)
“Wrestlove. L’amore combattuto” di Cristiano Di Felice (2019, 70’). Sarà presente l’autore.