SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un anno fa San Benedetto visse un momento molto importante e anche storico dal punto di vista sociale e sportivo.

Il 15 novembre 2018 cominciarono le prime demolizioni all’ex stadio Fratelli Ballarin. L’impianto sportivo stava da tempo implodendo in maniera autonoma a causa di un degrado insostenibile e quasi quotidianamente cadevano calcinacci per strada. Per scongiurare rischi a persone e cose, furono decisi i primi abbattimenti. Prima toccò alla Tribuna Ovest, preservando i pezzi tutelati dalla Sovrintendenza, e poi anche nel settore Ovest avvenne la demolizione della gradinata sporgente verso la strada. In seguito venne smantellata la copertura ferrosa, e arrugginita, della Tribuna Ovest. In quei giorni molti furono i pensieri, molti Amarcord, diffusi sui Social Network e in tanti, tifosi nostalgici, accorsero al Ballarin per portare a casa un pezzo di mattone come ricordo degli anni d’oro della Samb in serie B e non solo.

A breve le demolizioni riprenderanno per dare nuova vita all’area. Già, ci sarà una riqualificazione, ma come e cosa avverrà? Al tavolo dell’amministrazione comunale sambenedettese sono giunte due proposte.

Il Comitato “Salviamo il Ballarin, la storia e il diritto allo sport”, fondato nel 2013, fra gli altri da Fabrizio Marcozzi, aveva presentato un progetto, con capogruppo l’architetto Marco Mattioli, che prevedeva un parco per sport, concerti e teatro. Uno spazio polifunzionale: all’interno anche una palestra a cielo aperto. ‘A seguito di interventi effettuati recentemente nel vecchio impianto, ad esempio l’eliminazione della pensilina in acciaio, il progetto è stato aggiornato e reso più esecutivo. Inoltre il capogruppo dei progettisti non è più l’architetto Marco Mattioli che ringraziamo per il suo lavoro svolto. Nei prossimi giorni verrà protocollata e presentata alla Giunta, al Consiglio Comunale e alla cittadinanza Sambenedettese la versione aggiornata‘ sottolineano dal Comitato.

Mentre la “Curva Nord Massimo Cioffi” ha presentato, con la benedizione di Noi Samb e delle vecchie glorie rossoblu che hanno calcato il campo da gioco del Ballarin in serie B e C, un progetto che porta la firma degli ingegneri Cristiano Silvestri e Marco Consorti della CalcoliStrutturali. Prevede il mantenimento di un campo di gioco delle dimensioni 70 metri per 110, omologabile per incontri fino alla Serie D, la sistemazione del piazzale con parco attrezzato e parcheggi e un monumento commemorativo, realizzazione di un museo nella zona della Tribuna Ovest che sarà ristrutturata, la ricostruzione della Curva Sud con un uso collettivo per la città.

Qui il progetto

FOTO&SLIDE Ecco il progetto della Curva Nord Massimo Cioffi per l’ex stadio Ballarin

Le due “fazioni” in questi 365 giorni hanno portato all’attenzione della collettività, tramite incontri anche con i Comitati di Quartiere, le loro idee di riqualificazione. Ed entrambe attendono che il Comune prenda posizione e scelga uno dei progetti.

Riviera Oggi è andata a raccogliere sensazioni e pareri sulla vicenda intervistando Cristiano Silvestri e Maurizio Simonato, per quanto riguarda l’idea dei tifosi rossoblu, e Fabrizio Marcozzi del Comitato “Salviamo il Ballarin” accompagnato da Elisabetta Novelli, Cinzia Maffei, Manuela Pierantozzi, Loretta Renzi e Aleandro Fioroni.

Un anno fa le prime demolizioni, a breve ripartiranno. Sensazioni 365 giorni dopo?

SIMONATO: “Ogni volta che passo di qua ho un nodo alla gola. Ho giocato cinque anni dentro al Ballarin, dai 25 ai 30 anni, sono diventato uomo calcando quel campo. A San Benedetto ho messo radici e ho formato la famiglia. Ho tante emozioni e sensazioni, sicuramente qualcosa si doveva fare perché lo stadio era diventato un rudere. Ora bisogna continuare a fare per dare un nuovo volto all’impianto e all’intera area. Io e i miei ex compagni siamo profondamente convinti nel progetto presentato dalla Curva Nord Massimo Cioffi”.

SILVESTRI: “Una lacrima rischia di scendere sempre passando da queste parti, per quello che è stato. Ma ora c’è la speranza per un cambiamento, un’innovazione. La storia non deve essere cancellata”.

MARCOZZI: “Ad un anno di distanza quello che è certo è la decisione sulla viabilità che vedrà via Marchegiani a doppio senso e via Morosini transitabile con i mezzi solo per i residenti. Un’idea che a noi non piace. Sul futuro dell’area ancora nulla è stato deciso ed organizzato. Dopo 365 giorni regna ancora l’incertezza. Il Ballarin resta, ad oggi, una sorta di rotatoria”.

Avete presentato, nel corso dell’anno, il vostro progetto alla conoscenza della comunità. Che percezioni avete ricevuto?

SILVESTRI: “Ovviamente c’è chi ha apprezzato e chi no. Quelli contrari si sono focalizzati sul nuovo campo da calcio ma noi non vogliamo solo ricreare un impianto sportivo. Non sarà uno stadio della Samb ma verrebbe destinato alle realtà calcistiche locali durante il periodo autunnale, invernale e primaverile mentre in estate sarebbe destinato ad ospitare eventi culturali, musicali e sociali. Vogliamo anche mettere il terreno sintetico. Comunque il Piano Regolatore prevede per quest’area un impianto sportivo quindi noi stiamo anche agendo di conseguenza. Noi vogliamo riqualificare le gradinate a norma, posizionare un museo dello Sport e della Samb nel settore ovest, ospitare locali e altre attività ricettive. Vogliamo fare dell’impianto uno spazio polivalente, non un eco-mostro. Inoltre nel nostro progetto ci sono anche aree verdi e parchi per la collettività, riqualifichiamo un’area non solo un impianto, ci teniamo a ribadirlo”.

MARCOZZI: “La cittadinanza ha risposto favorevolmente alla nostra proposta. In molti sono attratti dall’idea di un parco urbano, uno spazio aperto a numerose attività e anche una sorta di balconata sul mare, cosa che in città manca. E’ un’idea che affascina e a cui noi crediamo fortemente. Uno spazio polivalente per la rinascita sociale dell’area”.

C’è grande attesa per la scelta del progetto che avrà il compito, appunto di riqualificare l’intera area, la porta d’ingresso per chi proviene da nord e quella d’uscita per chi giunge da sud. Il Comune vi ha dato qualche indicazione?

SILVESTRI: “C’è un confronto abbastanza continuo con l’amministrazione, il progetto è stato presentato e siamo in attesa dei risultati effettuati sulla Curva Sud, fatti dal Comune, che noi vorremmo mantenere e riqualificare ma se l’esito dirà che, purtroppo, dovrà essere abbattuta poiché considerata non a norma e pericolosa, ne prenderemo atto e modificheremo il progetto per quanto riguarda quel settore. Auspichiamo, ovviamente, che la scelta ricada su di noi perché riteniamo giusta e logica la nostra idea di riqualificazione”.

MARCOZZI: “Quando la giunta si è insediata era favorevole al nostro progetto ed era stato considerato l’unico fattibile. Anche quando gli attuali amministratori erano all’opposizione appoggiavano le nostre idee quando l’ex sindaco Giovanni Gaspari voleva demolire l’impianto senza pensare a una seria riqualificazione dell’area. A luglio 2018 il Comune ci ha chiesto di protocollare il progetto. Inoltre Farnush Davarpanah, all’epoca dirigente comunale, era rimasto molto colpito dalla nostra iniziativa. Ad ottobre 2018 qualcosa però è cambiato. Durante la Commissione Lavori Pubblici per la messa in sicurezza del Ballarin, si parlò anche della riqualificazione dell’area e il presidente Marco Curzi chiese al sindaco Piunti se c’erano già proposte sul tavolo ma il primo cittadino rispose di no. La cosa ci rese molto perplessi e ci fece arrabbiare tanto. Poco dopo arrivò la proposta dei tifosi rossoblu. Forse una mossa per placare la collettività, e tifoseria, scossa dalla demolizione dell’impianto?”.

Sulla decisione finale, per voi, dovrà decidere il Comune di San Benedetto oppure sareste favorevoli ad un referendum cittadino?

SILVESTRI: “Noi vogliamo che il Comune prenda una decisione e di conseguenza si assuma la responsabilità. Poi noi siamo, e lo abbiamo sempre affermato, disponibili a riunirci in un tavolo tecnico con tutte le componenti della comunità (cittadini, comitati di quartiere, etc.) per discutere insieme del nostro progetto e anche vagliare miglioramenti e proposte sulle idee da noi presentate”.

MARCOZZI: “Noi riteniamo molto importante l’opinione dei cittadini e stiamo organizzando incontri pubblici per far conoscere all’intera comunità il nostro progetto e l’attuale situazione presente nell’area. Faremo anche una raccolta firme a sostegno della nostra proposta, un seguito di quella precedente effettuata per garantire un futuro alla zona dopo le demolizioni. Comune si confronti con noi e con i cittadini e ascolti veramente il pensiero della collettività prima di prendere una decisione”.

Un vostro pensiero sul progetto ‘avversario’.

SILVESTRI: “Rispettiamo gli ‘avversari’ ma a nostro parere è difficile la realizzazione del loro documento. E anche la gestione. I costi sarebbero esorbitanti e i rientri non efficaci. Non vediamo utilizzabile e funzionale quel tipo di area. Tutto quello spazio aperto, inoltre, potrebbe essere rischioso nei periodi autunnali/invernali, quando il freddo si fa più pungente e il buio cala velocemente. Potrebbe diventare, poi, un luogo per malavitosi”.

MARCOZZI: “Abbiamo molto rispetto per chi si adopera per garantire un nuovo futuro all’area Ballarin ma sinceramente riteniamo che la zona non ha bisogno di un altro campo di calcio. In città sono già presenti tanti impianti sportivi e noi vogliamo realizzare un’area fruibile a tutti e non solo ai privati. Ho letto anche che vogliono mettere il terreno sintetico ma non è possibile perché il prato è vincolato dalla Sovrintendenza. Cerchiamo di dare alla città una cosa molto più importante, come un grande parco urbano affacciato sul mare, e non un altro stadio”.

Si poteva evitare l’implosione del Ballarin e la successiva demolizione, a vostro parere?

SIMONATO: “Certamente l’impianto poteva non diventare un rudere con le giuste accortezze ma ormai il passato è passato. Bisogna vivere il presente e pensare al futuro. Guardare indietro ci rallenta soltanto, sguardo in avanti e con coraggio e determinazione si possono fare davvero delle belle cose”.

SILVESTRI: “Sono d’accordo con Maurizio. Il Ballarin non doveva diventare un rudere ma ormai è accaduto e le demolizioni sono cominciate. Ora è tempo di investire e ricostruire per non cancellare la storia e donare alla città un’area usufruibile a tutti in vari ambiti”.

MARCOZZI: “E’ chiaro che tutto ciò poteva essere evitato ma ormai è andata così. Bisogna pensare al futuro e organizzarlo bene per non ricadere negli errori del passato”.

Un auspicio per il futuro dell’area Ballarin.

SIMONATO: “Come detto in precedenza, bisogna pensare al presente e progettare un futuro giorno per giorno. Io spero di vedere realizzato questo nostro sogno. Vorrei poter entrare nel ‘nuovo’ Ballarin e nell’intera zona. E’ importante riqualificare, deve avvenire in tempi celeri, mi auguro. Sarebbe meglio per tutti”.

SILVESTRI “Mi auguro che qualcosa si farà, ovviamente spero nella realizzazione del nostro progetto ma sarà importante, comunque, non rimanere fermi e dare innovazione all’intera area. Poi ricordo che le nostre porte sono sempre aperte per proposte e suggerimenti sulle nostre idee, non chiudiamo a nessuno”.

MARCOZZI: “Ci auguriamo che l’amministrazione punti davvero sul sociale e prenda in seria considerazione la nostra proposta. Un progetto che mira all’utilizzo collettivo dell’area e non solo esclusivo. Un parco urbano, uno spazio polivalente a disposizione della cittadinanza”.

In alto Maurizio Simonato e Cristiano Silvestri. In basso Manuela Pierantozzi, Cinzia Maffei, Eleonora Novelli e Fabrizio Marcozzi