ANCONA – È di pochi giorni fa una lettera di Simone Mariani, Presidente della Confindustria Centro Adriatico, rivolta alle istituzioni per il miglioramento della situazione della A14.

Di seguito, una nuova nota stampa sullo stesso argomento, da parte della stessa organizzazione, che preannuncia un’azione coordinata per sottoporre la questione a livelli più alti.

“Il Sud delle Marche,  penalizzato da sempre da un sistema infrastrutturale inadeguato alle esigenze e alle potenzialità del territorio, sta attraversando un momento di grandissima difficoltà dopo che il sequestro preventivo dei viadotti dell’A14 ha reso estremamente critici o addirittura impossibili gli spostamenti di merci e persone.

Imprenditori, lavoratori e cittadini sono alle prese ogni giorno con disagi non più sostenibili.

Una situazione che danneggia pesantemente le imprese, fermane e picene, frena lo sviluppo dell’economia e rischia di compromettere qualsiasi politica e azione di rilancio del sistema produttivo locale.

I collegamenti lungo l’asse adriatico, da decenni sofferente da cronici problemi di congestione veicolare,  sono praticamente al collasso. 

Le carenze viarie dell’entroterra, rese drammaticamente più evidenti dagli eventi sismici del 2016 e del 2017, mettono a repentaglio la sopravvivenza di interi borghi.

Il deficit infrastrutturale sta di fatto pregiudicando il futuro del territorio.

Per questo motivo, dopo avere indirizzato una lettera aperta ai Ministri dell’Economia, dei Trasporti e della Giustizia ed ai principali stakeholder locali, Confindustria Centro Adriatico vuole promuovere una azione coordinata per sottoporre la questione ai più alti livelli istituzionali, nazionali ed europei.

E’ stato – infatti – convocato per mercoledì 13 novembre alle ore 17, presso la sede di Corso Mazzini ad Ascoli Piceno, un incontro straordinario tra tutte le Associazioni datoriali provinciali, le organizzazioni sindacali, la Camera di Commercio delle Marche e la Fondazione Carisap, con l’obiettivo di “fare squadra”, fissare delle priorità e far sentire in maniera forte ed univoca la “voce delle imprese”.

Oggi più che mai su un tema così trasversale e strategico come quello delle infrastrutture è necessario ed urgente che tutte le forze economiche del territorio si uniscano in una battaglia e in un impegno comune.

Troppo importante è la posta in gioco: avere un territorio più moderno, inclusivo e collegato con tutte le altre aree del Paese è infatti precondizione indispensabile per cogliere le opportunità di crescita e di cambiamento per l’intera comunità.

Deve essere quindi questione di tutti per la quale tutti devono lavorare.