SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Seconda puntata per l’appuntamento messo in piedi dai comitati di quartiere di San Benedetto che dopo l’incontro dello scorso 25 ottobre a San Filippo Neri replicano nella serata dell’8 novembre nella sala della Chiesa Annunziata di Porto D’Ascoli.
L’introduzione, come per la prima parte, è affidata a due tecnici: l’architetto Sandro Mariani e l’ingegnere Simone D’Angelo che illustrano le sette varianti urbanistiche che gli imprenditori edili hanno presentato all’amministrazione ma anche le altre zone che in futuro potrebbero essere interessate da sviluppo edilizio: si va dalle palazzine Santarelli in zona Ballarin alla zona Ponterotto passando per il progetto di centro commerciale dei magazzini Gabrielli per la zona stadio fino ad Areamare, Ex Remer e al progetto della Saxa in zona Agraria.
I relatori si soffermano anche sui fattori di rischio in termini di traffico che incombono su San Benedetto (“I volumi di traffico aumentano, aumentano veicoli ma il piano urbano del traffico della città è un po’ vetusto, ha 20 anni” dice D’Angelo).
A questo punto si passa agli interventi del pubblico, piuttosto numeroso. All’incontro infatti ci sono oltre cento persone fra cui diversi rappresentanti politici: il sindaco Piunti, gli assessori Andrea Traini e Pierluigi Tassotti e il consigliere Gianni Balloni per la maggioranza e anche Flavia Mandrelli e Rosaria Falco per l’opposizione. Il primo cittadino prende parola all’inizio e alla fine, ribadendo un concetto in entrambe le occasioni: “L’amministrazione non ha ancora deciso”. E allargando il pensiero prosegue Piunti: “E’ sbagliato il messaggio che cementifichiamo tutta la città, sono proposte che poi saranno soggette a modifiche. Inoltre” prosegue “le situazioni non sono tutte uguali, ci sono zone già cementificate”. Infine: “Alcune di queste varianti ancora devono essere valutate”.
Nel mezzo prendono la parola tre consiglieri comunali (Mandrelli, Falco, Balloni), qualche ex consigliere ed esponente politico come Daniele Primavera, Giorgio Mancini, Gabriele Marcozzi e Luca Spadoni ma anche dei semplici cittadini. E si tratta di una pioggia di no e di critiche, “basta cementificazioni” è il messaggio del cittadino comune; “serve una visione globale della città, non interventi a macchia come le varianti” invece la critica più gettonata da personaggi un po’ più esperti a livello politico.
Qui sotto, ad esempio, vi proponiamo in video due interventi: uno di Massimo Bartolozzi, ambientalista dell’associazione Ambiente e Salute nel Piceno e l’altro di Daniele Primavera, ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista.
Massimo Bartolozzi
Daniele Primavera
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Voglio dire una sola cosa: la soluzione a tutto ciò è soltanto la fusione tra più comuni confinanti. Come stanno dimostrando in questi giorni Pescara e Montesilvano. Eppure nell’incontro presso la parrocchia “San Filippo Neri” ho sentivo chi diceva che è sbagliato costruire a Centobuchi o ad Acquaviva o a Ripatransone “perchè così i danni li facciamo anche a loro”. Basta vedere gli abitanti per kmq di suddette località per capire che è una considerazione sbagliatissima.