Le Marche, oggi, sono davvero così. Ed è un titolo quanto mai adatto, “La Nuova Stagione”, quello dell’ultimo romanzo di Silvia Ballestra (Bompiani, 273 pagine, 17 euro), dove la vicenda di due sorelle di mezza età della “Valferonia” (nome di fantasia usato per una delle vallate a pettine che dagli Appennini arriva all’Adriatico, individuabile tra Valtesino, Valdaso e Valtenna magari) diventa anche una metafora del destino di una intera regione.

Si ride molto, in questo romanzo, e l’autrice stessa sembra esplodere di piacere fra dialoghi sghembi e personaggi che paiono usciti da una sorta di “Grande Lebowski” della post-mezzadria. Il dialetto e il linguaggio parlato, caratteristica di Silvia Ballestra fin dagli esordi, trovano in questo libro forse il loro impiego più dirompente, in uno slang che mescola radici secolari al web, alla burocrazia, ad attempati uomini d’affari che sono tutto un programma.

C’è il post-mezzadro, o “patrone”, che tutti chiamano “Berlusconi” perché ci sa fare; la Ciuff.co, l’azienda spregiudicata con un nome comico e più attenta alla finanza internazionale che alle tradizioni rurali di questo scorcio d’Italia. Ma tutti personaggi, nel senso popolare del termine, tanto che basta trascorrere qualche ora in una delle Valferonie marchigiane e, dopo aver letto questo romanzo, si ammette: “Esistono davvero, parlano allo stesso modo, usano gli stessi soprannomi, fanno affari proprio così, da sempre”.

L’umorismo inarrestabile si alterna però con passaggi più quieti, riflessivi. I due toni non contrastano, anzi, si sostengono l’un l’altro. Le due cugine della voce narrante diventano così emblemi generazionali della provincia marchigiana, e italiana dopotutto: i sogni giovanili, gli amori veri o traditi, le famiglie, il lavoro, il denaro necessario per campare in una società sempre più difficile: “Soldi, terra, patroni” è la realtà del loro tempo, della loro vita da adulte.

Affiora la nostalgia per il passato a fronte di un presente confuso e di un futuro indecifrabile, anche se la vicenda di un omicidio di una donna, narrata alle due sorelle fin da piccole, apre alla questione femminile e alla repressione violenta, attuata in diverse forme ieri e oggi, da parte di una società patriarcale, tema caro all’autrice.

Nel romanzo le Marche sono una terra ferita dal terremoto, spesso citato o evocato, a partire da una passeggiata iniziale sul Monte della Sibilla. Così Nadia e Olga hanno ormai le loro crepe, le ferite, i crolli. Ma proprio nelle ultime pagine la comparsa di una ragazza incontrata al concerto dei Radiohead allo Sferistereo di Macerata, in un libro dominato da anziani post-mezzadri, dona una luce, appunto una “Nuova Stagione”, a tutto il libro. Perché, come dice il padre della giovane, un vecchio amico musicista di Nadia, i giovani “vivono in un mondo più grande, accelerato”, ma sono pur sempre la speranza di una rinascita, di un mondo che, nonostante tutto, sta nuovamente per avversarsi, in forme nuove e non per forza peggiori. Come si spera possa avvenire nelle Marche, anche se “qui sembra essersi fermato tutto, da quella prima notte e dai mesi dopo”.

E la storia? L’intreccio lo lasciamo ai curiosi, perché libri così devono stare nella libreria di tanti marchigiani. Tra parrucchieri di Civitanova, passaggi a Santa Vittoria in Matenano e Carassai, atti notarili, catasto, tasse del Consorzio di Bonifica, punteruoli rossi, il “maledetto vizio di fregare retaggio della sparita mezzadria”, una mamma chiacchierona, il richiamo, nell’esergo, di Cechov e di Dolores Prato è quanto mai opportuno: piccole, buone storie, cariche di vita. È anche una lezione di letteratura per chi cerca a volte di stupire con effetti troppo speciali.

Concludo questa recensione con un passaggio molto toccante, credo condiviso da tutti coloro che hanno sofferto la scomparsa dei loro cari. L’autrice richiama la figura del padre delle due sorelle in pochi passaggi, ma molto commoventi. Come a pagina 260:

Quello che non aveva dimenticato, di quel tempo lontano, era la figura di suo padre sul trattore che scarrozzava tubi e rulli, o che, seduto anche lui a terra o nella macchina dal finestrino aperto, contemplava i suoi campi, assorto in progetti e considerazioni sul da farsi”.

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MARCHE TOUR “LA NUOVA STAGIONE”

L’autrice e il libro saranno presentati in molte città italiane già nei prossimi giorni, tra cui ad esempio Roma e Bologna. Dal 27 novembre al 1° dicembre ci sarà anche un “tour” marchigiano. Di seguito le date, gli orari e i luoghi degli incontri.

– Mercoledì 27 novembre, ore 18, Macerata Libreria Quodlibet, via Giuseppe e Bartolomeo Mozzi 23. Con Reinhard Sauer e l’intervento dell’illustratrice Valentina Marchionni (Flaccidia).

– Giovedì 28 novembre, ore 18, Pesaro, Libreria Ubik Il Catalogo, Via Castelfidardo 58/56, Con Lucia Ponti.

– Venerdì 29 novembre, San Benedetto del Tronto:

ore 11, Incontro con gli studenti del Liceo scientifico.

ore 17.30. Incontro pubblico, Istituto Paritario San Giovanni Battista – Via S. Martino, 143. Con Mario di Vito.

– Sabato 30 novembre, ore 19, Matelica, Kindustria, Viale Martiri della Libertà 65/B. Con live drawing dell’illustratrice Valentina Marchionni (Flaccidia).

– Domenica 1° dicembre:

ore 11, Visso, “Un brunch con Silvia Ballestra”, Ristorante KM Zero, Via Cesare Battisti 43. Evento su prenotazione (info@kindustria.it – 333 2208403), 15 euro

ore 18, Jesi, Libreria Gira&Volta, Via Pergolesi 22, Con Laura Trappetti.