SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Qualche giorno fa, nel mese di ottobre, ci ha scritto un lettore, Domenico, che ha portato all’attenzione della nostra redazione una ricerca sui lavori alla “Torre sul Porto” nella Riserva Sentina a Porto D’Ascoli.

“Gentile Direttore, con piacere leggo quotidianamente il giornale da Lei diretto e ho avuto modo di apprezzare più volte i numerosi approfondimenti fatti da Lei e dallo staff di giornalisti. Questa volta, mi sono armato di pazienza e ho condotto io stesso una “inchiesta”. Tutto è iniziato da una mia passione: l’ambiente. La Riserva Sentina in particolare. Un luogo che ha uno spazio importante nel mio cuore e nel mio passato. Una Riserva che, negli ultimi anni, ho visto crescere e migliorare grazie ad una gestione che (a parere di un non esperto, ma semplicemente appassionato) mi sembra molto buona”. Inizia così la lettera che Domenico ci invia.

Poi si arriva al dunque, i lavori di ristrutturazione della Torre sul Porto alla Sentina. “Un aspetto però mi rende dubbioso da tempo: l’edificio storico denominato “Torre sul Porto”. Mi riferisco a quello splendido casolare situato nel cuore della Riserva, lungo la spiaggia; uno dei monumenti più interessanti della città e, secondo me, il più suggestivo”.

“Ho salutato con grande piacere, molti anni fa, i lavori che hanno migliorato la parte esterna, eliminando una serie di strutture in cemento aggiunte successivamente al corpo storico dell’edificio. Poi, di recente, ho visto il montaggio delle impalcature presso la porzione sud dell’edificio. Mi sono informato e, con grande soddisfazione, ho appreso che si trattava dei lavori per utilizzare quello spazio per la realizzazione di un’aula didattica e di un info-point della Riserva. Un momento epocale, per chi come me ricorda i tempi in cui la Sentina era considerata un corpo estraneo rispetto alla città”.

“Col tempo però, il cantiere è rimasto vuoto, per mesi, forse anni. La curiosità di capire il motivo e il sentore di trovarmi di fronte ad una spiacevole “storia italiana”, mi hanno indotto a cercare “le scartoffie” nel sito web del Comune di San Benedetto del Tronto”. Domenico quindi arriva a un excursus storico delle vicende che hanno gravitato attorno a questi lavori negli anni:

il 15 Ottobre 2013 (si, ha letto bene, 2013!) sembra che tutto ebbe inizio, con l’approvazione, da parte della vecchia Giunta Gaspari (delibera n. 189), di un protocollo d’intesa con il Comune di Ascoli Piceno per la realizzazione, appunto, dell’aula didattica ed info-point.

Il 22 Ottobre 2015, la stessa Giunta (delibera numero 179) approva il progetto definitivo dell’intervento.
  • Il 12 Settembre 2016, con determina del dirigente del Settore Progettazione e Manutenzione Opere Pubbliche (determina n. 1067), viene approvato il progetto esecutivo.
  • Il giorno 11 Novembre 2016, un atto del dirigente del Settore Progettazione e Manutenzione Opere Pubbliche (determina n. 1283) dà il via alla gara d’appalto.
  • Il 09 Novembre 2017 (ben un anno dopo) c’è l’aggiudicazione dei lavori (determina n. 1305)
  • il 31 Luglio 2018 ho trovato un atto che autorizza un subappalto (determina n. 1015), dando quindi per scontato l’avvio dei lavori già da tempo

    “Ad oggi (ottobre) ben 6 anni dopo il primo atto e ben 3 anni dopo l’avvio della gara d’appalto, il cantiere risulta completamente abbandonato da molti mesi. Tutto ciò non per una fantasmagorica opera pubblica di un archistar, ma per un intervento di restauro pari a circa 200.000 €. Riusciranno i nostri figli a beneficiare di una struttura così importante ed utile, che darebbe nuovo slancio alla città e alla Riserva? Spero di si, nonostante questa triste storia italiana”.