CUPRA MARITTIMA – La rimozione della memoria può essere collettivo o personale, quello collettivo è più pericoloso come ci spiega Hanna Slak nel suo ultimo lavoro “Il segreto della miniera”.

La storia contemporanea ha i suoi segreti, le sue lacune, le sue fragilità. A volte restano sepolte dalla paura, dall’incuria della memoria collettiva, dal sottinteso odio che giustifica il proprio silenzio con il vittimismo dei torti subiti. Nel “Segreto della miniera” la regista slovena Hanna Slak scrive e dirige una storia vera, che conosce bene.

La regista ne parlerà in collegamento via skype, al pubblico del Cinema Margherita di Cupra Marittima mercoledì 6 novembre alle ore 21,15 intervistata da Paolo Minuto presente in sala dopo la proiezione accompagnato da Paolo Pignocchi di Amnesty International. Paolo Minuto, docente universitario e distributore per l’italia del film, è anche direttore artistico di di ValdarnoCinema Film Festival e direttore del Festival del Cinema Italiano contemporaneo di Zagabria. Una importante occasione quindi per il pubblico di parlare del Cinema e di storia contemporanea.

E’ infatti l’emozionante e toccante storia del minatore bosniaco Mehmedalija Alic¨(nel film il personaggio si chiama Alija Basic ed e’ interpretato dal grande e noto attore croato Leon Lucev, protagonista dei film di Jasmila Zbanic “Il segreto di Esma” e “Il sentiero”), che nel 2009, nella miniera di Huda Jama, scoprì un segreto che doveva restare sepolto e, disobbediente agli ordini che gli imponevano di riseppellirlo, portò alla luce una parte rimossa della nostra storia recente.

La sensibilita’ di Hanna Slak traspone dalla realtà alla finzione un personaggio dal carattere forte sul lavoro, ma anche padre amorevole, da cui emerge una profondità d’animo anche grazie al toccante rapporto con la figlia, in cui rivede la sorella morta nella scuola di Sebrenica, dove volle restare per difendere i suoi studenti.