SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Con una nota stampa i consiglieri comunali di opposizione del gruppo misto Rosaria Falco e Marco Curzi segnalano una possibile incompatibilità tra il voto espresso nell’approvazione del bilancio del Centro Agroalimentare Piceno da parte di Carmine Chiodi, consigliere comunale di maggioranza, e la sua presenza nell’assemblea dei soci come delegato del Comune di San Benedetto in quanto sua moglie è socia del dottor Gagliardi, uno dei revisori contabili del Centro Agroalimentare. Di seguito la nota. Nel video le dichiarazioni di Carmine Chiodi raccolte da Annalisa Coccia per conto di Riviera Oggi subito dopo la fine dell’assemblea dei soci.

Apprendiamo che la stampa ha preso cognizione delle criticità emerse relativamente alla rappresentanza dell’Ente comunale di San Benedetto del Tronto in sede di Consiglio di Amministrazione del Centro Agroalimentare, in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio: il voto del Comune è stato espresso dal consigliere di maggioranza Carmine Chiodi, il quale presenterebbe alcuni indubbi profili di incompatibilità in tale sede, poiché la moglie è socia del dottor Gagliardi, sindaco del Caap.

Ora, ferma la nostra soddisfazione per l’approvazione del bilancio, ed il riconoscimento del merito agli attuali amministratori, dottoressa Perotti in primis, un interrogativo sorge spontaneo: possibile che, tra tutti i membri della maggioranza, il Sindaco abbia dovuto scegliere e delegare a rappresentarlo in tale delicata sede, un membro che, dal canto suo, avrebbe dovuto immediatamente dichiarare e motivare la propria incompatibilità in ragione della sua affinità con la socia di un sindaco operante nel Caap, astenendosi quindi dall’accettare l’incarico?

Possibile che quando i nostri amministratori effettuano delle scelte, non tengano minimamente conto delle possibili o certe conseguenze delle stesse, come se amministrare fosse un giochino fatto di tentativi, o la va o la spacca, magari non se ne accorge nessuno? Ci chiediamo cosa succederebbe alla delibera di approvazione del bilancio ove questa fosse impugnata per tale conclamata incompatibilità.

A partire da tale episodio deprecabile, possiamo argomentare su quanta leggerezza caratterizzi l’operare di questi amministratori, che soffrono di croniche distrazioni ed amnesie, che non riescono quasi mai a realizzare con correttezza anche il più semplice degli eventi, una semplice giostrina, un’attrazione, un’opera pubblica, senza qualche polemica, ritardo, intoppo, irregolarità, inosservanza di norme di sicurezza, o assenza di autorizzazioni prescritte dalla legge; ogni minima cosa realizzata, se si va a scavare, presenta infrazioni a qualche precetto, proprio da parte di chi ci amministra, e delle norme deve vigilare l’osservanza, e nel caso sanzionare i cittadini.

Ci chiediamo: con quale autorità e con quale esempio, se poi con disinvoltura sono pronti, questi nostri amministratori, a “saltare gli ostacoli” con disinvoltura, ed addirittura indignarsi se qualcuno si permette di farlo notare, nel silenzio del sindaco e responsabile, che nulla dice e nulla sa.

Sicuramente quindi, questa ennesima censura, verrà bollata come un altro episodio di accanimento, persecuzione politica, opposizione sterile, pretestuosa e rompiscatole, confidando nel fatto che i cittadini siano assuefatti ormai a questo deprecabile modo di amministrare la cosa pubblica. Noi speriamo di no.