SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Torna a scaldare il consiglio di San Benedetto il “caso De Berardinis”. Si discute infatti oggi la mozione dell’opposzione che chiede la censura del comportamento di Pierfrancesco Troli, consigliere di maggioranza che ha denunciato due volte il dirigente Roberto De Berardinis (“per ritorsione sul controllo pubblico di Picenambiente” scrissero pià volte dall’opposizione). La questione torna d’attualità oggi visto che l’opposizione se ne andò per protesta nell’ultima assise del 28 settembre, quando la maggioranza votò per secretare la seduta facendo uscire tutto il pubblico dall’aula.
Pierfrancesco Troli torna a dare la sua versione sul perché ha denunciato il dirigente. “Io ho notato che una persona, che non ha obbligo di firma e timbratura, non sta in ufficio per un motivo che non riguarda il lavoro ma poi si fa segnare l’orario d’ufficio. Voi vi arrabbiereste o no? Lo segnalereste? Ma voi parlate di accanimento contro il dirigente”. Rosaria Falco gli dice: “Indipendentemente dalle timbrature quello che hai fatto è intollerabile e oltre ogni misura. A noi interesssa la legalità, siamo qui a controllare quando violate le norme”.
Nel video qui sotto l’intervento di Piunti e la ricostruzione del caso De Berardinis-Troli della Falco, che parla a lungo anche della governance di Picenambiente, sulla querelle, ancora ferma al Tar sul controllo pubblico della partecipata, che l’opposizione ha sempre legato al caso del dirigente.
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Qui la lite fra Falco-De Vecchis e Troli. De Vecchis si infervora e quando il presidente del consiglio Chiarini gli dice “potrei sospendere la doscussione sul punto”, il consigliere di opposizione lo sfida: “Non puoi farlo, se vuoi farmi smettere devi farmi portare via dalle forze dell’ordine”.
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Di tutta questa vicenda, al netto di tutte le convenienze, perché sia per la maggioranza che per l’opposizione ce ne sono e come… la domanda che io cittadino, contribuente cittadino/regionale ed italiano mi pongo è: ma questo dirigente perché non era nel suo posto di lavoro (luogo qualsiasi visto che non ha obbligo di presenza fisica, ma obbligo di “presenza lavorativa”)? Vuoi vedere che ci toccherà risarcire un dipendente pubblico che per proprie convenienze non era al lavoro, ma a farsi gli affari suoi, anche se figurava come operativo? Ho paura che finirà come sempre: e io (noi) pago!