SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tra il 2018 e 2019 Legambiente San Benedetto, con la collaborazione di molti cittadini, ha svolto una campagna di beach litter sulle nostre spiagge e scogliere.

Una piaga contemporanea è la presenza di polistirolo in mare, fatale per gli essere viventi ma anche per l’ambiente.

Il 20 maggio 2018 alcuni volontari di Legambiente a seguito di numerose segnalazioni hanno ripulito, insieme a tanti cittadini, la scogliera del Molo Sud. Durante l’attività sono stati riempiti più di 20 sacchi grandi ma la quantità di rifiuti lasciata tra gli scogli era ancora molta. Sono state trovate varie tipologie di rifiuti ma l’oggetto che ha attirato l’attenzione ed ha destato preoccupazione è stato il polistirolo, appunto, o meglio pezzi del materiale (cassette) dispersi tra gli scogli.

Il 4 novembre 2019, per “Clean Sea Life”, un gruppo di volontari di Legambiente ha monitorato 100 metri di spiaggia alla Riserva Sentina: anche qui si è riscontrata una notevole presenza di polistirolo frantumato in piccole parti derivante dalle cassette di pesce usate dai pescatori. Oltre 1717 pezzi di polistirolo, la metà della quantità di rifiuti raccolta.

Il 24 marzo 2019, a quasi un anno di distanza, i volontari del Circolo Nautico insieme a vari cittadini hanno ripulito la stessa scogliera di maggio 2018: anche in questo caso alta presenza di polistirolo con una stima di 9 mila pezzi su 40 sacchi grandi riempiti dai rifiuti raccolti.

Da qui, inevitabilmente, l’idea di una raccolta firme per sensibilizzare la cittadinanza e attivare Comune e Regione per questo dannoso problema: le cassette di pesce in polistirolo. Sono state raccolte 907 firme, in prevalenza cittadini sambenedettesi: la petizione è stata protocollata martedì 16 ottobre nel municipio di San Benedetto e una copia è stata spedita in Regione.

Il dato scaturito dai monitoraggi e dalle testimonianza dei cittadini è molto preoccupante – affermano Sisto Bruni e Kessili De Berardinis di Legambiente San Benedetto – un’enorme quantità di polistirolo è derivante dal’attività della pesca con una percentuale del 60%sul totale raccolto. Il polistirolo è un materiale plastico derivante dal petrolio (contiene benzene e stirene, due noti agenti cancerogeni), è leggero, idropellente, galleggiante, indistruttibile e allo stesso tempo facilmente frantumabile e quindi facilmente ingeribile dagli animali marini (creando soffocamento e accumulo di sostanze tossiche nei loro tessuti). Questo materiale mette a rischio l’ecosistema marino e di conseguenza anche la salute umana”.

I cittadini con la petizione chiedono:

l’eliminazione delle cassette in polistirolo usate dai pescatori non solo nel porto di San Benedetto ma anche in tutti i porti della Regione Marche;

l’avvio di una campagna di sensibilizzazione, rivolta al settore pesca, per il non utilizzo dei prodotti di plastica monouso, così da impedire che gli stessi finiscono nel nostro mare;

l’avvio immediato della convenzione tra Regione e imprenditori ittici finalizzata alla raccolta e conferimento a terra dei rifiuti raccolti in mare durante le attività di pesca;

Sisto Bruni, durante la conferenza al Circolo Nautico del 19 ottobre, afferma: “Finalmente ci siamo riusciti, la raccolta firme è andata bene e la petizione è stata consegnata a Comune e Regione. 907 firme, siamo molti soddisfatti. La stragrande maggioranza dei firmatari è di San Benedetto, il resto di comuni limitrofi. Abbiamo escluso dalla raccolta i turisti perché volevamo che la comunità locale si rendesse conto del grave problema. Abbiamo coinvolto le marinerie, vogliamo nuove cassette per loro. Aspettiamo una risposta dal Comune, ci aspettiamo un confronto: se non ci dovesse essere ne prenderemo atto e organizzeremo contromosse. Ma il Comune deve rendersi conto del peso che ha questa petizione firmata da quasi mille cittadini di San Benedetto…“.

Kessili De Berardinis aggiunge: “Vogliamo che questo messaggio arrivi ai cittadini: devono rendersi conto della gravità della situazione. Il polistirolo è un problema con la P maiuscola. Auspichiamo che Comune e Regione raccolgano le nostre richieste. Cittadini e pescatori sono d’accordo con noi, non capisco perché ancora non si sia fatto nulla di concreto. Se è una questione economica, spero che Regione convochi Comune per un tavolo tecnico. Perché, intanto, non riutilizzare le cassette lavabili che sono sicuramente meno inquinanti?”.