FERMO – Lei è una cinquantenne ora italiana, di origine nordafricana, madre di due figli, avuti da una precedente relazione.

Lui, pure italiano e di origine nordafricana, è da poco uscito dal carcere, dove era stato rinchiuso per gravi delitti in materia di stupefacenti.

Dopo un periodo di misura cautelare agli arresti domiciliari, dai quale era anche evaso, da pochi giorni era sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, dopo aver patito un ulteriore periodo agli arresti domiciliari.

Nonostante fossero in fase di separazione, lei lo aveva ospitato a casa sua per aiutarlo, per pietà, per dargli un luogo dove poter scontare la misura e permettergli di uscire dal carcere.

È il tardo pomeriggio di ieri, 18 ottobre, quando i vicini di casa chiamano il 113: da casa dei due provengono delle grida di aiuto da parte della donna, che cerca di fuggire lungo le scale del condominio. Lui la insegue, cerca di bloccarla, le tappa la bocca con una mano per non farla urlare.

La donna è sanguinante, cerca di tamponarsi la testa con un panno, ma si accascia al suolo, esausta. I figli, tra cui un minorenne, non sono a casa.

Lui, con le mani ancora insanguinate, continua a strattonarla nel cortile condominiale, cercando di farla rientrare a casa. Lei, in ginocchio, invoca pietà, ma ecco che arriva precipitosamente la Volante della Polizia che coglie in flagranza l’uomo. La donna è ferita, ha la testa con più lesioni, sanguina copiosamente, ma è ancora lucida.

Lui cerca di cancellare le tracce del suo gesto, cambiandosi la maglietta insanguinata, ma ormai è incastrato. Arrivano anche i sanitari del 118, la Squadra Mobile con la Polizia Scientifica.

Ormai tutto è chiaro: dopo l’ennesimo diverbio, lui l’aveva inseguita, picchiandola e colpendola più volte alla testa con un martello da muratore e, non soddisfatto, la stava inseguendo per pugnalarla con un grosso coltello.

La Polizia di Fermo si ritrova in un appartamento dove c’erano dappertutto tracce di sangue e dei tentativi della donna di difendersi dalla furia violenta dell’ex marito.

Immediato l’arresto dell’uomo ed il contestuale trasporto in ospedale della vittima, che fortunatamente l’attuale stato di salute, nonostante il forte trauma cranico e le plurime ferite lacero contuse alla testa ed al ginocchio, non desta preoccupazione.

L’Autorità Giudiziaria ha disposto anche il trattenimento in carcere dell’uomo, proprio perché in passato si era reso protagonista di violenza contro la donna.

L’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria che ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’uomo violento.