SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito proponiamo il testo integrale di una interrogazione presentata per la discussione alla prossima assise da parte di Tonino Capriotti, consigliere del Pd. L’argomento riguarda la vendita della ex Scuola Curzi, con il contratto di rogito che è stato posposto dalla Giunta di due mesi per difficoltà di reperimento fondi e pareri edilizi da parte di Vincenzo Lupi e Cube Srl, le due società che riunite in una Sas a dicembre 2018 hanno acquistato il complesso di Via Golgi.

“Gentile sig. Sindaco, parliamo di urbanistica. Partiamo da Piazza Kolbe. Come ben sa in questa Piazza persiste un intervento di ristrutturazione edilizia-urbanistica per la riqualificazione della “Zona Cerboni”. Dopo varie peripezie e due proroghe, di due anni ciascuna, siamo giunti al termine, con la situazione pressoché invariata e con i lavori non ancora terminati. Passando per la Piazza risulta che i lavori sono fermi, mi dicono da almeno 2 anni: in pratica la proroga non è stata utilizzata per terminare i lavori e nessun segnale di ripartenza si intravede. Sulla stessa costruzione gravita una Polizza fideiussoria a favore del Comune a garanzia degli obblighi ed oneri di cui alle trasformazioni edilizie di circa 400.000,00 €.

Le chiedo pertanto formalmente di chiarire al Consiglio Comunale come stanno le cose e le azioni che questa Amministrazione intende intraprendere. Le chiedo in particolare a che punto siamo con la riscossione della polizza fideiussoria, oppure se avete studiato un’altra ipotesi che porti al completamento dell’Opera, il cui beneficio per il Comune sarebbe nettamente superiore. Quali sono le azioni intraprese per il recupero delle somma summenzionata e di eventuali altri crediti vantati dal Comune nei confronti della stessa Impresa?

Infine un ultimo chiarimento. Leggo la delibera di Giunta n. 168 dell’8 ottobre scorso il cui titolo non passa inosservato “Alienazione della ex Scuola Curzi – individuazione nuova data per la stipula del rogito notarile”. Parliamo di un asta aggiudicata al prezzo di € 1.507.880,00, oltre € 30.157,60 a titolo di spese di istruttoria pratica, somme a carico dell’impresa vincitrice definita in data 7 febbraio 2019.  Non entro nel merito della vostra ennesima scellerata scelta sul piano urbanistico: avete modificato l’ultima struttura a servizio di quel quartiere in residenziale, trasformandolo di fatto in un dormitorio. A seguito dell’asta aggiudicata, a rogito Notaio De Berardinis rep.n.1015/766 del 06.03.2019, è stato stipulato un atto preliminare di vendita dove, all’art.11, le parti si erano obbligate reciprocamente alla stipula del contratto definitivo entro il 30 settembre 2019. Oggi questo termine viene prorogato su richiesta dell’aggiudicatario al 30 novembre. I motivi che leggiamo sono: i lunghi tempi di definizione della pratica di finanziamento, legati anche all’emissione da parte dei competenti nostri uffici comunali dei pareri edilizi. Quindi anche qui problemi di urbanistica.

Non le sembra una motivazione un pò generica? Potrebbe dirci con esattezza quali sono questi problemi così complessi, visto che 7 mesi non sono stati sufficienti? Può affermare con certezza che il 30 novembre sarà un termine perentorio e senza possibilità di ulteriori proroghe vista l’esperienza di questi anni?”