SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Importanti riconoscimenti e anche una grande emozione collettiva. Si è svolta nella mattina di sabato 12 ottobre, nella Sala Consiliare del Comune di San Benedetto, la cerimonia di premiazione del “Gran Pavese Rossoblu“. Premiati dalla Città di San Benedetto attraverso il sindaco Pasqualino Piunti sono stati il giornalista Remo Croci, il musicista Lito Fontana, i Padri Sacramentini e le sorelle Merlini.

Di seguito i premiati, le loro dichiarazioni, foto e i link ai video su Lito Fontana e alla lettura di una poesia in sambenedettese da parte di Anna Lunerti.

REMO CROCI Giovane cronista locale, conquista rapidamente la tribuna delle reti televisive nazionali grazie alla capacità di raccontare le storie di questo Paese con precisione ma anche con partecipazione umana. Raggiunta la notorietà e la stima del grande pubblico, dedica il suo talento alla narrazione di importanti momenti  della vita cittadina e al genere romanzesco che tratta con avvincente abilità. La Città lo ringrazia annoverandolo tra i suoi figli illustri. 

“Sono cresciuto in un ambiente umile, con le caze corte in un quartiere marinaro, con un padre vigile e una madre venditrice ambulante. Sono commosso. Se sono qui grazie all’affetto di molti sambenedettesi in particolare grazie alla ciurma degli ex marinai del Caffè del marinaio che mi hanno riavvicinato anche al dialetto sambenedettese” ha commentato Croci.

LITO FONTANA Per la luminosa carriera artistica costruita su una meticolosa ed appassionata dedizione allo studio e alla promozione della musica che lo ha portato ben presto a varcare i confini nazionali portando alto il nome di San Benedetto in tutto il mondo. La Città, per la quale ha sempre manifestato un grandissimo affetto, lo ringrazia e lo premia.

“Non mi emoziono quando mi esibisco davanti a 3 mila persone ma sono molto emozionato qui, oggi. Quando mi è stata comunicata l’assegnazione del premio ho pianto e non ho dormito la notte. Sono in Austria da 25 anni e il mio più grande desiderio è tornare al più presto a San Benedetto. Mia madre ha sofferto questa lontananza. Anche io, come Remo, ero un bambino con le caze corte, ho studiato lavorando assieme a mio padre calzolaio. Oltre a mia madre, ringrazio mio padre che è lassù” ha detto Fontana, tra l’altro salutato dalla sua maestra elementare che ha portato in dono una foto di Lito da bambino.

PADRI SACRAMENTINI Per l’opera di conforto e sostegno morale e materiale che, con discrezione, offrono da decenni alla popolazione sambenedettese. Intatto è il ricordo dell’aiuto ricevuto dai cittadini durante il periodo bellico ma analoga missione i Padri compiono ogni giorno nella sempre difficile e delicata opera di contrasto alle povertà e alle esclusioni. La Città riconoscente ringrazia.

Ha ritirao il premio Padre Giancarlo Breda, superiore dei Padri Sacramentini di San Benedetto, che sono in città dall’8 dicembre 1839, quindi da 80 anni: “Sono contento di raccogliere l’eredità di tanti: io sono qui da pochi mesi ma in tanti prima di me hanno lasciato un segno. Ho avuto modo di studiare dai Padri Sacramentini per 4 anni: arrivai qui nel 1966 e l’accoglienza sambenedettese fu subito entusiasta. E poi ho avuto la fortuna di tornare”.

ANNA MARIA, ELSA, DINA, GIUSEPPINA, OMBRETTA MERLINI Per incarnare una splendida storia di imprenditoria femminile. Grazie a passione e spirito di sacrificio, nel solco dell’esempio materno, in decenni di duro ma appassionante lavorohanno creato una grande azienda familiare basata sulla valorizzazione dell’intera filiera ittica e dunque intrecciata con la cultura marinara della Città che riconoscente le ringrazia.

Le sorelle hanno dedicato il premio alla loro madre, Carmelitana, nota anche con il soprannome “La Giornalista”, e per l’occasione l’attrice sambenedettese Anna Lunerti ha letto una poesia scritta 15 anni fa da Nadia Lacché in memoria proprio di Carmelitana. Il video può essere visto nel link seguente.

Anna Lunerti legge una poesia in dialetto sambenedettese scritta da Nadia Lacché

 

Presente anche una delegazione viareggina, con la consigliere comunale Maria Stefania Carraresi e l’ex sindaco Andrea Palestini, di chiara origine sambenedettese: “Per noi è un onore essere qui e a rinnovare i 25 anni di gemellaggio – ha detto Palestini – Nato proprio quando fui eletto sindaco. Viareggio deve molto a San Benedetto per l’immigrazione di pescatori soprattutto negli anni Venti, i quali portarono da noi la pesca professionale. Nella darsena, negli anni Sessanta, si parlava il dialetto sambenedettese”.