
Sammenedètte, care bbille mî? Intanto, crogiolati dal passato novecentesco effettivamente mirabile in cui la Città delle Palme è stata, nel suo piccolo e nel bene e nel male una rappresentante non secondaria del Miracolo Italiano, altrove ci si slancia in progetti al passo con gli anni Duemila mentre San Benedetto campa, è il caso di dirlo, di rendita grazie alle intuizioni dei decenni scorsi.
Non esiste ancora un logo che identifichi tutta la Riviera delle Palme o il Piceno: eppure il vicino Parco dei Sibillini, ad esempio, è identificato visivamente da oramai due decenni da un logo ben conosciuto. E se vent’anni fa imperversarono le t-shirt firmate da Ugo Nespolo “I love San Benedetto”, successivamente tutto è andato perduto. Sono soltanto due tra le tante storie che possono essere ricordate per testimoniare come non vi sia stato alcuna staffetta tra i due secoli.
Tutte le manifestazioni si sono perse allo stesso modo, per svariati motivi che adesso non elenchiamo: sia quelle più nazional-popolari, come le preselezioni di Miss Italia o la discoteca in spiaggia Summer Games (capace di richiamare migliaia di giovani da tutto il Centro Italia), sia quelle musicali come Festival Ferré o Maremoto.
Abbiamo inoltre criticato più volte e a più riprese sia l’Amministrazione Gaspari che l’attuale giunta Piunti per una mancanza di coraggio nel ridisegnare l’area del lungomare. Va detto che da banali calcoli elettorali – oltre, appunto, che per lungimiranza e coraggio – dalla città non arriva alcuna spinta a pensare diversamente il nostro lungomare e l’area portuale, per cui un amministratore che difetta di lungimiranza e coraggio non avrà alcuno stimolo a rischiare un’opera meno che ordinaria, quando la sola ordinarietà (“Vi farò il lungomare nuovo”) basta e avanza per lo scopo perseguito.
Vediamo che quest’anno persino a Chioggia hanno agito per pedonalizzare un lungomare che sicuramente non può essere confrontato con quello di San Benedetto, per garantire venerdì sera di feste e attrazioni. Bari sta pedonalizzando tratti di lungomare quando possibile, nei periodi di maggior flusso turistico, e l’idea si va espandendo. A Napoli un tratto di lungomare sarà totalmente pedonalizzato tanto da chiamarsi “Lungomare Liberato” (dalle auto) con recensioni su Tripadvisor eccezionali.
Abbiamo già parlato in passato del lungomare pedonale di Riccione, che adesso trova spazio sui siti degli hotel riccionesi come attrazione turistica. A Rimini un progetto per pedonalizzare un importante tratto del waterfront del lungomare Spadazzi ha visto il cantiere partire proprio a fine settembre . E chissà cosa succede nel mondo.
Un assaggio di quel che potrebbe essere il lungomare da noi spesso indicato lo si è avuto, gioco forza, durante la manifestazione delle Frecce Tricolori a San Benedetto: il lungomare venne pedonalizzato (anche nella corsia ovest per motivi di sicurezza) e centinaia di bancarelle allietarono una passeggiata altrimenti troppo standard.
Lungomare chiuso e bancarelle: centinaia di commenti entusiastici. San Benedetto merita questo
Abbiamo la possibilità di creare una passeggiata di ben 6 chilometri con il mare in faccia: cose che nelle città sopra citate sarebbe difficilissima e molto dispendiosa (si legga l’articolo seguente).
San Benedetto 2050: sei chilometri pedonali con viale delle Tamerici, dei Tigli e il Molo Sud
Il progetto fu anche presentato da Farnush Davarnapah, recentemente scomparso, e l’idea riguardava lo spostamento dell’aiuola spartitraffico verso est in modo da rendere a doppio senso la corsia ovest, quindi senza complicazioni eccessive per il traffico.
Lungomare senza auto, ecco il progetto di Davarpanah che il Pd bocciò per paura dei commentatori web
I treni passano e vanno raccolti. Una città che invece pensa di vivere di rendita da un secolo all’altro nonostante i grandi cambiamenti dei gusti che stiamo registrando (la qualità ambientale e la possibilità di muoversi tranquillamente all’aria aperta sono la principale attrazione di cui può vantarsi una località balneare) è destinata al declino turistico nel lungo periodo. Ci si muova, tutti, prima che sia troppo tardi.
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Amministrare una città, una comunità, vuol dire fare il bene dei più, anche a discapito del 49% degli altri. Questo, lo ha scritto anche lei, ” Va detto che da banali calcoli elettorali dalla città non arriva alcuna spinta a pensare diversamente il nostro lungomare e l’area portuale, per cui un amministratore che difetta di lungimiranza e coraggio non avrà alcuno stimolo a rischiare un’opera meno che ordinaria”, a San Benedetto non accadrà mai. Abbiamo ottenuto recentemente il riconoscimento della “Bandiera Azzura” (http://www.fidal.it/content/8-citt%C3%A0-conquistano-la-Bandiera-Azzurra/121219) siamo solo 8 in Italia. Potremmo partire da qui, cambiare volto alla città, rilanciandola attraverso un tipo… Leggi il resto »
L’idea andrebbe fatta digerire e comunque non è alla categoria dei principali beneficiari economici a cui bisogna rivolgere le esclusive attenzioni ma alla città tutta che, per un conservatorismo ormai diffuso e in passato non proprio di questa città, ha paura della minima novità fornendo comodi alibi agli amministratori.
Qualsiasi lobby o categoria dovrebbe, e sottolineo dovrebbe, capire che il benessere collettivo della città tutta è l’unica soluzione che porterebbe di nuovo vita in essa, e per estensione ad ogni categoria. Una visione di crescita e sviluppo armonico, progettato e collettivo, con sguardo alle esigenze di questi tempi è l’unico modo per scongiurare un lento ed inesorabile appassimento, anche qui per ogni categoria, come sta purtroppo avvenendo. Bisogna avere il coraggio e la visione di affrontare con competenze vere un lavoro sì delicato e complesso, ma che rappresenta l’unica vera speranza per la città. Ripensare un lungomare come presentato… Leggi il resto »
Grazie mille per il suo intervento ancora una volta molto puntuale. Per quanto riguarda i finanziamenti, a parte che a Rimini hanno reperito fondi extracomunali per la gran parte e stanno iniziando il “Parco sul Mare” che, se non ci muoviamo presto, declasserà il nostro lungomare che diventerà un altro “Ex” (ex lungomare più bello d’Italia), c’è da distinguere tra quelli necessari alla riqualificazione (pavimentazione, panchine, balaustre, etc) e quelli meramente necessari ad una diversa viabilità. Ad esempio liberare dal traffico tutto il tratto che va dal parco Nuttate de Lune fino al Faro, aprendo Viale Marinai d’Italia, è a… Leggi il resto »
Come si fa a proporre di chiudere il lungomare se non si ha un alternativa valida per la viabilità? Per andare a grottammare rimane via curzi o la statale? Eppure l esempio di un intasamento giornaliero assurdo l’abbiamo avuto pochi giorni fa con la chiusura di via curzi per lavori, chiudere il lungomare (che è a doppio senso) è fantascienza se non si ha un alternativa.
La prego di leggere gli articoli allegati in bella mostra, soprattutto quelli con la progettazione di Farnush e l’idea di aprire viale Marinai d’Italia (oltre che via Lombroso) per avere un quadro più chiaro e non andare fuori tema. Magari poi ne riparliamo con calma.
mi riferivo al primo commento letto