SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito una nota del dottor Nicola Baiocchi, referente del Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso.
Il nostro ospedale non trova pace e continua a subire attacchi e tentativi di smantellamento: dopo la questione dell’Utic, in verità non ancora definita, è la volta della Pediatria. Infatti, da un ordine di servizio del 26 ottobre, a firma del primario di Pediatria dottor Ermanno Ruffini, un medico della nostra Pediatria dovrebbe trasferirsi ad Ascoli, dal 1° ottobre al 31 ottobre, per “imprescindibili esigenze di servizio” in sostituzione di un medico assente per motivi personali.
Risulta che attualmente a San Benedetto del Tronto vi siano cinque pediatri in turno anche di notte più due fuori turno mentre ad Ascoli vi sono sei pediatri in turno anche di notte più uno fuori turno. Col rientro di un medico ora assente nel nostro reparto di Pediatria, l’organico tornerà a sei medici che fanno turni anche di notte più due fuori turno. Quindi i due ospedali avrebbero una parità di organico, ma con un carico di lavoro molto più alto a San Benedetto (per nati e per ricoveri).
Dunque non si comprende la necessità di togliere un altro medico che fa le notti al nostro ospedale. Consideriamo che in alcuni periodi vi sono stati anche solo quattro medici a fare le notti, eventualità che non si è mai verificata ad Ascoli. Quale sarebbe la motivazione per cui il primario vuole comunque sette medici per le notti ad Ascoli? Non possiamo assistere inermi all’ennesimo tentativo di ridurre l’operatività del nostro nosocomio a vantaggio, come sempre, dell’ospedale di Ascoli Piceno. Ci sembra un grossolano espediente che non ha basi né nella realtà né nei numeri né nella logica. Infatti non occorre essere medici per capire che sarebbe illogico sostenere che dove c’è un maggior carico di lavoro occorrano meno medici e anche meno incubatrici.
Risulta che ad Ascoli vi siano alcuni medici che fanno solo tre notti in un mese e gli altri cinque notti. A San Benedetto i medici fanno sei o sette notti. Tutto questo è ingiusto e scorretto, forse anche sotto il profilo giuridico. Ancora più scorretto se risultassero vere ulteriori notizie che ci sono giunte ieri, primo ottobre. Nell’ospedale di Ascoli, con 2 neonati nel nido, 6 infermieri di turno più 1 nel nido; nell’ospedale di San Benedetto del Tronto, con 11 neonati nel nido, 2 infermieri di turno più 1 nel nido. Tale disparità è intollerabile, sono decisioni illogiche, prese volutamente per creare problemi al nostro ospedale e nel contempo traslocare pian piano tutto in Ascoli in attuazione del piano di trasformare il Madonna del Soccorso in ospedale di base.
Non lo permetteremo, alcune denunce sono già pronte all’invio, dobbiamo difendere i nostri diritti da chi ha già deciso di fare a pezzi la nostra sanità ed i nostri diritti in nome delle convenienze politiche e del business.
Invitiamo quindi chi di dovere a tornare immediatamente sui propri passi in quanto non resteremo passivi di fronte all’ennesima ingiustizia: l’ospedale di San Benedetto non si tocca.
Il Presidente del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”
Nicola Baiocchi
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Oggi sul Corriere Adriatico c’era un articolo proprio su questo tema e si auspicava proprio l’accorpamento dei reparti (in Ascoli ovviamente) Mi meraviglio che ancora ci sia qualcuno che si meraviglia. Così è stato deciso nelle segrete stanze e così sarà. Delanda San Benedetto
Si rilegga tutti i miei articoli sull’argomento
io penso che piu’ che preoccuparmi dei reparti che vengono spostati a destra o a sinistra,mi preoccupa che in tutti e due gli ospedali,mettendoli insieme non si riesce a farne mezzo!!In questo caso per il reparto di pediatria è un dato di fatto che tanti vanno al salesi,ci sono andato anche io,dietro suggerimento del ginecologo,perchè è un eccellenza ci sono medici ,infermieri bravi nel loro ruolo.Io ho avuto la “sfortuna” di girare parecchi ospedali tra cui lo spallanzani di roma,il santa maria di perugia,il gemelli di roma,il murri di fermo ,l’ospedale generale di macerata,…..ecc,ecc,,ho sempre detto tra me e me,l’ospedale… Leggi il resto »
San Benedetto deve pretendere di diventare provincia non ce pezza, qua tra poco trasferiscono anche la capitaneria di porto, purtroppo grazie ai nostri politici, che a tempo debito non si sono resi conto che dovevano battersi per diventare provincia anche se in coabitazione (come Forlì-Cesena e prima Forlì-Rimini Pesaro Urbino ecc.ecc.) per contare qualcosa e non essere espropriati dall’ospedale alle funzioni dei vari enti Questura Guardia di finanza Enel Telecom ecc. deve nascere un comitato anche per questo e farsi sentire.
certamente