SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una Samb bella, a tratti bellissima – a questo si riferisce il nostro titolo “con la Serie C non c’entra nulla” – che vince quando soffre un po’ (Fano nel primo tempo, Arzignano nella ripresa), pareggia quando domina (Triestina, Fermana, Modena), perde quando merita (Vis Pesaro). Il manico di Montero sembra definirsi anche se forse il tecnico uruguaiano sta ancora cercando quell’equilibrio definitivo, o quasi, per la sua squadra.

4-3-3 o 4-2-3-1 Questa estate la Samb è stata costruita per il 4-3-3 e per questo sono stati presi quattro esterni (oltre Di Massimo, Frediani, Orlando e Volpicelli), mentre il centravanti sarebbe sostituibile con Di Massimo e Volpicelli, anche se ancora non hanno mai giocato in quel ruolo e Cernigoi è l’unico a non aver perso un minuto.

A centrocampo, oltre al valido Angiulli, ecco i giovani Rocchi e Gelonese e, da verificare, i giovanissimo Panaioli (pochi minuti per lui) e Garofalo (zero), oltre che a Piredda, voluto dallo stesso Montero durante il ritiro ma fino ad ora poco incisivo (ha giocato a Fano nel primo tempo e a Pesaro). In difesa, tre esterni agili (Rapisarda, l’ambidestro Gemignani, Trillò), ben cinque centrali per i due posti previsti (Miceli, Di Pasquale, l’infortunato Biondi, il neoarrivo Carillo e Zaffagnini, fino ad ora mai impiegato).

L’infortunio di Rocchi e l’assenza di fiducia, al momento, su un centrocampista in grado di sostituirlo, oltre che alla volontà dell’allenatore di impostare una squadra offensiva, hanno portato, nelle ultime tre partite, a camuffare il 4-3-3 in una sorta di 4-2-3-1, con Frediani a metà strada tra il ruolo di mezzala e trequartista. Il risultato sul piano del gioco è stato ancora una volta notevole, tranne che nella ripresa con l’Arzignano quando però Montero ha commesso l’unico errore di valutazione scoprendo troppo il centrocampo, inserendo Volpicelli sulla mediana in un 4-1-5 presto corretto (e infatti vincente).

PROBLEMINI? Due principalmente: a) i pochi gol a fronte sia del grande e bel volume di gioco e del numero di occasioni create; b) i gol subiti alla prima, spesso unica occasione degli avversari, specie quando la Samb domina il gioco (oltre che con Fermana e Modena, anche il secondo gol della Vis Pesaro è arrivato quando la Samb, dopo il momentaneo pareggio, aveva preso in mano il gioco, pur senza quella qualità poi vista con i quattro attaccanti o con Rocchi).

In relazione a questi problemini, si evidenzia che l’assetto offensivo disegnato nelle ultime partite limita i ricambi, avendo il solo Volpicelli in panchina. E il gioco dispendioso richiesto consente alle altre squadre di effettuare tutti e cinque i cambi a disposizione nella ripresa, mentre la Samb non usufruisce delle forze fresche con la stessa celerità. E questo si paga.

PICCOLE IDEE Siamo certi che Montero stia pensando a tutte le soluzioni, ma ci piace anche immaginare cosa possa pensare il tecnico uruguaiano. Cominciamo dall’attacco.

Sia a Fermo che con il Modena, ad esempio, Trillò è subentrato al posto di un esterno offensivo e non di un terzino. Il frusinate ha giocato pochi minuti in questo ruolo e non sappiamo quale possa essere il suo rendimento. Per Montero può giocare in tutti i ruoli di esterno nel 4-3-3.

Siamo sicuri però che lo stesso discorso, anzi ancor di più, possa essere fatto per Rapisarda. Il siciliano, negli ultimi due anni, ha giocato infatti esterno nel 3-5-2, perché ha qualità fisiche che incidono più nell’offesa che nella difesa. Il modulo 3-5-2 fu adottato per convinzione o giocoforza da Capuano prima, Moriero al suo ritorno, Magi dopo l’abbandono del 4-3-3, Roselli dopo l’abbandono del 4-4-2. Con Rapisarda esterno difensivo era Cecchini, altra freccia con qualità offensive. Moriero impiegò Rapisarda esterno d’attacco in una sola occasione, estemporanea, nell’ultima a Trieste.

Rapisarda ha tempo di inserimento, sa crossare, sa dialogare coi compagni, sa ovviamente aiutare la fase difensiva. E’ un uomo da valutare in quel ruolo, specie se gli attaccanti sono quattro e occorre avere un equilibrio di insieme che passa attraverso l’aiuto che gli uomini offensivi danno al resto della squadra.

Avere sia Trillò che Rapisarda come potenziali esterni offensivi garantirebbe la possibilità di ruotare meglio i giocatori d’attacco. Cernigoi, ovviamente, potrebbe essere sostituito da Volpicelli o Di Massimo. Questa eventualità richiederebbe che in difesa trovino spazio almeno all’occorrenza, oltre Gemignani, anche difensori puri come Di Pasquale, Biondi e Zaffagnini nel ruolo di terzino destro o Carillo a sinistra.

A centrocampo la situazione sembra abbastanza data: se non esplode uno degli attuali rincalzi, o si gioca con Angiulli-Rocchi e Frediani davanti e le tre punte, oppure con il trio Angiulli-Rocchi-Gelonese, con tre punte davanti (e quindi più margini di rotazione offensiva).

Vi sarebbe anche una possibilità forse adesso remota, dove al momento non potremmo mettere la mano sul fuoco per la sua riuscita pratica. L’eccesso di difensori centrali suggerirebbe una difesa a tre, con i due esterni rapidi Rapisarda-Gemignani/Trillò con la possibilità di variare l’assetto in corsa in maniera molto offensiva con Orlando/Di Massimo/Volpicelli. Un 3-4-1-2 o 3-4-2-1.

Troppa fantasia? Forse. L’importante, adesso, è fare i punti che si meritano.