GIULIANOVA – L’Associazione Polonia-Italia (nata a Poznan nel 1926 – la più antica in Polonia), per il ciclo d’incontri culturali della stagione autunno-inverno 2019/2020, che si svolgono nella sala della Biblioteca dell’Università di Poznań in Polonia, ricorderà il Caporal Maggiore di Fanteria, il giuliese Novizzo Cittadini, morto nella sollevazione della Grande Polonia 1918/1919.

Sarà la documentarista e archivista italo-polacca, Maria Lamberti, della stessa università, ad illustrare le recenti ricerche condotte dal giornalista Walter De Berardinis, che da molti da anni si dedica al ritrovamento dei caduti giuliesi della 1° e 2° Guerra Mondiale. Oltre alla Lamberti, anche il ricercatore Wojtek Jędraszewski, Presidente della Società di Genealogica della Wielkopolska, ha contribuito alla ricostruzione storica degli spostamenti e la successiva morte di Cittadini a Poznan.

Durante le ricerche, visto che il caduto in Polonia risultava nativo di Castellamare Adriatico (l’odierna Pescara), perché lavorava come ferroviere prima della guerra, sono stati scoperti i discendenti diretti perché una sorella, Anna Cittadini (1894/1985), aveva sposato uno dei primi balneatori di Pescara, Clementino Papa, nonno del famoso attore e doppiatore Marco Papa. Per questo lavoro di ricerca storia, De Berardinis, nel maggio di quest’anno, ha ricevuto il diploma onorario della società storica scientifica “Wielkopolskie Towarzystwo Genealogicne Gniazdo” di Gniezno (Polonia) e la nomina a membro del consiglio di ricerca.

Il Caporal Maggiore di Fanteria, Novizzo Cittadini, è considerato un eroe di guerra in Polonia per aver aderito alle truppe della Wielkopolska (Sollevazione della Grande Polonia) durante la guerra di liberazione dalla presenza tedesca alla fine della Prima Guerra Mondiale sul territorio polacco 1918/1919; purtroppo dimenticato dalla sua città natia, Giulianova.

Cittadini era nato a Giulianova nel 1898, in età lavorativa si era trasferito per lavoro (ferroviere) a Castellamare Adriatico (oggi Pescara); allo scoppio della Prima Guerra Mondiale viene arruolato nel 262° reggimento fanteria per poi essere preso prigioniero a Caporetto. Portato in un campo di concentramento nel cuore dell’Impero tedesco, alla fine della guerra verrà liberato a Poznan (nord-ovest della Polonia), qui si unisce all’esercito polacco per combattere l’invasore tedesco, morendo per un colpo d’arma da fuoco al ventre il 15 marzo 1919.

Il 17 marzo furono celebrati gli imponenti funerali di stato alla presenza di tantissime personalità politiche, militari e religiose: Stanisław Adamski, Commissario supremo del popolo e altre otto personalità del clero di Poznan; dalla delegazione italiana guidata dal Generale Giovanni Girolamo Romei Longhena, rappresentante militare della missione interalleata di controllo in Polonia e da Józef Dowbor-Musnicki, Generale di tutte le forze militari polacche. Oggi la sua tomba è ben conservata all’interno del cimitero militare de la “Cittadella”, la collina di Poznan.