SAN BENEDETTO DEL TRONTO – San Benedetto scossa dalla morte improvvisa di Adelchi Travaglini. Molto conosciuto per la sua militanza politica già negli anni ’70 e, nell’ultimo ventennio, per essere stato il custode della Palazzina Azzurra dalla riapertura avvenuta nella seconda metà degli anni Novanta. Aveva 69 anni.

Improvvisa la notizia: fino a qualche giorno fa, nonostante un problema ad un femore per una caduta, nulla lasciava presagire la tragica scomparsa. Domani, venerdì 20 settembre, Adelchi verrà ricordato, come da lui desiderato, senza cerimonia religiosa, alle ore 16 alla cappella del Cimitero di San Benedetto.

Personaggio che ha attraversato i decenni più caldi della politica locale e nazionale, lo ricordiamo con le parole degli ex assessori Nazzareno Torquati e Paolo Virgili.

“Lui è stato impegnato anche nella pesca oceanica e nelle lotte della Copea. Sempre dalla parte dell’antifascismo, un anarchico vero e proprio come la sua famiglia – ricorda Nazzareno Torquati – Per noi è sempre stato un punto di riferimento politico: era colto, leggeva Proust e Nietzsche, era un grande affabulatore e dotato di alto senso dell’ironia: si autodefiniva cittadino del mondo. È stato militante di Lotta Continua ma per poco tempo, così come in altri partiti della sinistra: troppo difficile da ingabbiare, era per certi aspetti controverso proprio per la sua indole anarchica”.

“Per me è stata una figura centrale – ricorda Paolo Virgili – Divenne custode della Palazzina quando ero assessore alla Cultura e in quegli anni fu anche tesserato per Rifondazione: forse definirlo anarchico è riduttivo. È stato un animatore della Rotonda e per me e altri, più piccoli di lui, un punto di riferimento: io ancora fino a poco fa chiedevo a lui consigli perché era dotato di una visione profonda e diversa su quel che avveniva. Lui ci ha fatto entrare in un mondo, bene immortalato nel libro di Silvia Ballestra I giorni della Rotonda”.