SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Iniziativa sociale.

Si è svolta venerdì 13 settembre la seconda riunione del tavolo di lavoro per il Contratto di zona umida dalla Riserva Sentina. I portatori di interesse coinvolti, si sono riuniti presso la sede dell’Università di Camerino a San Benedetto del Tronto.

Gli stakeholder coinvolti, fra cui si annoverano, oltre ai rappresentanti del Comune di San Benedetto del Tronto, quelli della Provincia di Ascoli Piceno e della Regione Marche, anche molteplici associazioni che operano nel territorio, i rappresentanti delle Università e delle scuole primarie sambenedettesi, si sono riunti nuovamente dopo il primo tavolo di lavoro, che si era tenuto a luglio ed hanno avviato un processo di lavoro dinamico e partecipativo finalizzato alla condivisione delle conoscenze dell’area, ciascuno per le proprie competenze. Grande contributo è arrivato anche dai rappresentanti degli enti con competenza sulla gestione delle acque (ATO5, ARPAM) e dai rappresentanti dei Carabinieri Forestali e della Capitaneria di Porto.

L’Architetto Massimo Bastani di Ecoazioni e i suo team di lavoro, annoverati fra i maggiori esperti nazionali nella materia del Contratti di Fiume, hanno guidato il gruppo degli intervenuti alla redazione di un’analisi per evidenziare gli aspetti, sia positivi che negativi, sui quali occorre incidere per migliorare la qualità dell’area di intervento.

Sono stati trattati temi attinenti a “Qualità dell’acqua, natura e biodiversità”; “Cambiamenti climatici, erosione costiera, rischio idrogeologico”; “Pianificazione territoriale, fruizione e sviluppo economico”.

Le attività svolte sono finanziate con un progetto Interreg Italia Croazia denominato CREW che mira ad assicurare un maggiore coordinamento tra i diversi livelli di pianificazione territoriale e le autorità preposte alla gestione delle zone umide, limitando al contempo i conflitti tra le questioni di conservazione del patrimonio naturalistico e le attività economiche che insistono su quelle aree.

Il gruppo avrà altre occasioni d’incontro per poi giungere alla tappa intermedia della firma del Documento di intenti prevista per dicembre prossimo, che sarà il primo passo che porterà alla firma del Contratto di area umida entro la fine del 2020. Tale contratto è uno strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale.