TERAMO – E’ stato un lavoro certosino quello della Polizia Stradale di Teramo per rintracciare il conducente della Renault Clio grigia che tre mesi e mezzo fa, esattamente il 2 giugno, investì Camillo Pechini pensionato di Colleranesco che, dopo 46 giorni di degenza in sala di rianimazione, decedeva.

Nell’immediatezza, nonostante i numerosi appelli fatti dagli investigatori ed anche dai familiari della vittima che si erano rivolti alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, non si era riusciti ad identificare il colpevole.

Le indagini, condotte dal Pm dottor Stefano Giovagnoni, che hanno visto impegnati costantemente gli uomini della Polizia Stradale sono partite subito dal racconto di un testimone che parlava appunto di una Renault Clio grigia e dal video di una telecamera privata che riprendeva la scena dell’incidente. La Procura di Teramo, coinvolgendo anche la Polizia Postale, che contribuiva fattivamente alla risoluzione del caso, autorizzava l’acquisizione e l’esame dei tabulati telefonici attraverso i quali gli investigatori risalivano a circa 20 mila utenze.

E’ cominciato quindi un lungo lavoro di scrematura delle utenze stesse che ha portato all’identificazione di un centinaio di intestatari di cellulari che gravitavano nella zona del sinistro. Attraverso le banche dati in uso al Dipartimento della Pubblica Sicurezza, sono stati estrapolati gli intestatari, residenti nella zona della provincia di Teramo e di questi, 5 persone sono risultate le possibili investitrici del pensionato giuliese in quella drammatica giornata del 2 giugno perché risultavano essere in possesso di autovettura simile a quella ricercata.

A questo punto, nel corso degli ultimi giorni, i Sostituti Commissari della Polizia Stradale Antonio Bernardi e Stefano di Stefano sono andati a verificare personalmente le autovetture dei singoli intestatari individuati e non ci hanno messo molto a rintracciare la Renault Clio grigia parcheggiata in un garage sulla quale, sebbene fosse stato sostituito il faro destro danneggiato nell’incidente, erano ancora chiare le tracce dell’investimento.

L’investitrice, una donna di Teramo di anni 73, è stata peraltro riconosciuta dal testimone oculare che ha assistito all’incidente. Messa alle strette, nella giornata del 10 settembre, dopo essere stata rintracciata ad Ischia, dove stava trascorrendo un periodo di vacanze, è stata interrogata dal Pm dottor Giovagnoni presso gli Uffici della Polizia Stradale assumendosi la responsabilità dell’accaduto.

Dovrà rispondere dei reati di omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga.

È stata denunciata e ha evitato l’arresto perché si è presentata spontaneamente e ha ammesso di essere lei alla guida dell’auto. A quanto riportato da una nota dell’Ansa, la donna, ex impiegata di banca di 73 anni, ha dichiarato al Pm Stefano Giovagnoni, che l’ha sentita negli uffici del Comando della Polizia Stradale di Teramo, di essersi accorta del tonfo sulla parte anteriore della sua auto, ma di non aver capito che aveva urtato una persona, nonostante si fosse fermata qualche centinaio di metri oltre, per verificare l’entità dei danni alla vettura.