SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Appuntamento sociale.

Per gli “Incontri con l’autore, estate 2019” Gianrico Carofiglio presenterà il libro “La versione di Fenoglio” a San Benedetto giovedì 22 agosto alle ore 21,30 alla Palazzina Azzurra. L’evento è organizzato dall’associazione “I Luoghi della Scrittura”, dalla libreria “La Bibliofila” con il contributo e il sostegno dell’Amministrazione Comunale e della Regione Marche. Conversa con l’autore Favorita Barra.

Gianrico Carofiglio ha scritto racconti, romanzi, saggi. I suoi libri, sempre in vetta alle classifiche dei best seller, sono tradotti in tutto il mondo. Ha creato il popolarissimo personaggio dell’avvocato Guido Guerrieri. Per Einaudi ha scritto il racconto La doppia vita di Natalia Blumraccolto nell’antologia Crimini italiani (Stile libero 2008), Cocaina, con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo (Stile libero 2013 e e Super ET 2014), Una mutevole verità (Stile libero 2014, Super ET 2016 E Super ET 2018, Premio Scerbanenco), La regola dell’equilibrio (Stile libero 2014, Super ET 2016 e Super ET 2018), Passeggeri notturni (Stile libero 2016 e Super ET 2017), L’estate fredda (Stile libero 2016 e Super ET 2018), Le tre del mattino (Stile libero 2017 e Super ET 2019) e La versione di Fenoglio (Stile Libero 2019).

Nel 2016 è stato insignito del Premio Vittorio De Sica per la letteratura e del Premio speciale alla carriera della XVII edizione del premio letterario Castelfiorentino di Poesia e Narrativa.

IL LIBRO

Un manuale sull’arte dell’indagine nascosto in un romanzo avvincente, popolato da personaggi di straordinaria autenticità.
Il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio sta andando verso il congedo. Lontano dalla caserma per un’operazione all’anca e costretto alla fisioterapia, che vive come segno ineluttabile di senilità, non vede l’ora di riprendere il lavoro; anche se sa con sgomento che la pensione si avvicina.
Seguito da Bruna, una fisioterapista attraente ma indecifrabile, condivide il percorso rieducativo con Giulio, un giovane studente di Giurisprudenza che si sta affacciando alla vita con poche certezze, tranne quella di non voler fare l’avvocato come suo padre.

LA CRITICA

C’è insomma un’umanità dolente e imperfetta, che sbaglia, delinque, a volte uccide. Carofiglio la sdraia sul lettino con la tecnica inesorabile dell’analista, ma lo fa con tutta la pietas di cui ci sarebbe tanto bisogno in questo tempo cattivoMassimo Giannini,

I due parlano, Fenoglio racconta le sue storie da investigatore, tre casi risolti dai quali emerge il suo metodo investigativo: «Gianrico Carofiglio è tornato sul luogo del delitto (letterario) che lo appassiona di più. Investigare sul crimine, per indagare la vita. Sviscerare il meccanismo col quale un bravo sbirro riesce a spremere da un fattaccio di cronaca qualche stilla di verità, per azzardare un metodo che ci consenta di conoscerci e riconoscerci per quello che siamo: il legno storto dell’umanità, per usare l’immagine di Isaiah Berlin» «la Repubblica»). Investigare è un arte complessa, l’ego deve rimanere in disparte, bisogna saper costruire una storia, sapersi guardare intorno, saper riconoscere la menzogna, perché tutti mentono: «C’è la menzogna per la sopravvivenza individuale e collettiva: la verità sempre e comunque è un’idea astratta, un obbligo che può confliggere con l’imperativo morale» (Gianrico Carofiglio intervistato da Maria Grazia Ligato, «Io Donna Corriere della Sera»)