SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Adesso c’è l’ufficialità, con tutti i crismi di una conferenza stampa indetta nella sala consiliare del Comune di San Benedetto: il Centro Agroalimentare entra in sinergia con il Car, il Centro Agroalimentare di Roma e con la rete di Italmercati il cui presidente, Fabio Massimo Pallottini, era presente in Riviera stamane.

SVILUPPO 4.0. Il progetto si chiama Centro Agroalimentare Sviluppo 4.0 e in realtà è un progetto che contiene anche altro rispetto all’accordo con i romani. A partire dal piano di risanamento dei conti 2019-2023 varato a giugno dal Caap e che punta a raggiungere, nel quinquennio, un equilibrio di bilancio dopo anni in cui la società pubblico-privata ha chiuso in rosso  (clicca qui). C’è poi anche un piano di efficientamento energetico in cantiere che dovrebbe portare all’istallazione di un impianto fotovoltaico, operazione che avverrà in project financing da mettere a gara per un investimento totale di 650 mila euro “che permetterà al Centro di avere una totale autonomia energetica” spiega l’Amministratore Delegato Francesca Perotti.

IL PATTO ROMANO. Va da sè, però, che la prospettiva più succosa, per orizzonti di opportunità, è quella della partnership con Car-Italmercati. La cui natura la spiega proprio Massimo Pallottini davanti a un folto pubblico che vede tra i presenti anche le aziende che operano nel centro, i dipendenti e le sigle sindacali interessate al futuro del Caap. “Questo centro ha grandi potenzialità logistiche visto che si trova al crocevia di efficienti e frequentati assi autostradali e la distanza fisica da Roma non è poi così grande” ammette il presidente di Italmercati “quindi sulla carta ci sono degli sviluppi interessanti con molte aziende romane che sono interessate al mercato della fascia adriatica e con San Benedetto che potrebbe essere interessata a distribuire i suoi prodotti, penso a quello ittico ad esempio, a Roma” chiosa il dirigente che, in questo senso, dichiara di aver già incaricato un advisor per studiare tutte le possibili sinergie sull’asse Roma-San Benedetto. “Inoltre”prosegue “c’è la possibilità di partecipare a eventi e fiere nazionali e internazionali a cui partecipa Italmercati”.

GIORGINI: “CAAP GIOIELLINO SPOLPATO DALLA POLITICA. ORA PUO’ RISORGERE”. “Il Caap è un gioiellino che negli anni è stato spolpato dai faccendieri della politica” dichiara invece con tono polemico il consigliere regionale del M5S Peppe Giorgini che assieme al senatore Giorgio Fede ha battezzato i primi rapporti con Pallottini, già incontrato a Roma a maggio e poi di nuovo in Riviera a giugno scorso. “Ho voluto questo incontro con Pallottini perché il settore agroalimentare può portare sviluppo e nuovi posti di lavoro a questo territorio e il Caap può risorgere” continua Giorgini “è un settore che rappresenta l’11% del Pil italiano ed è in crescita. Però” il monito del grillino “deve essere di interesse strategico sia della Regione che del Comune di San Benedetto che a mio avviso non deve vendere le quote”. 

MA I SOCI PUBBLICI CHE FANNO? La possibilità di smobilitazione dei soci pubblici, infatti, negli ultimi mesi è sembrata concreta con il Comune di San Benedetto che “vorrebbe ancora vendere le quote” dichiara il sindaco Piunti in apertura (posizione già espressa qualche mese fa) e con la Regione Marche, altro socio pubblico, che per mezzo di un proprio funzionario, ha dichiarato all’assemblea dei soci del 14 maggio scorso che intende “liquidare” le proprie quote. In questo senso Andrea Assenti, vice sindaco, dichiara che “è la Legge Madia che ci impone di vendere le nostre quote” anche se lo stesso Pallottini non sembra essere d’accordo, forte anche di un parere legale dello studio Bonura che Italmercati ha ottenuto nel 2017 per orientarsi nella disciplina della Madia. “In definitiva spetta alle amministrazioni socie qualificare come strategiche o meno le partecipazioni in società come queste” chiosa il presidente di Italmercati “e mi auguro che il Caap sia strategico sia per il Comune che per la Regione perché questa è una struttura che già esiste e sarebbe un errore andare a inventare altri poli dell’agroalimentare”.

Sul versante della Regione, infine, prova a rassicurare tutti Fabio Urbinati: “Abbiamo votato l’ultimo rendiconto di bilancio da poco e il documento non indica la volontà della Regione di liquidare le proprie quote. Il Caap è patrimonio pubblico e se c’è possibilità di risanamento, questo deve andare in porto”.